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Squadra di emergenza da quanti elementi è composta

Da quanti elementi sono composte le squadre di emergenza? Chi li nomina, e quali competenze hanno? Ecco tutte le risposte raccolte in una breve guida.

I componenti della squadra di emergenza sono quegli operatori del personale individuate e incaricati di attuarle procedure di emergenza. Il gruppo, col coordinamento del datore di lavoro o di altre figure (come il responsabile del servizio di prevenzione e protezione o di altra figura adeguatamente addestrata e formata) interviene in caso di emergenza e di evacuazione del personale.

Il ruolo del personale addetto all’intervento per le emergenze è fondamentale, e per questo la normativa prevede per gli incaricati a tali mansioni una  particolare attitudine e un necessario  addestramento continuo.

Le squadre d’emergenza devono, in base alle condizioni, prestare assistenza e collaborazione ai colleghi, adottare le disposizioni adeguate in caso di evacuazione o di una prova di evacuazione, saper utilizzare le apparecchiature e le attrezzature richieste dalla situazione di pericolo, assistenza alle persone non autosufficenti e tanto altro.

Quali sono le squadre di emergenza

Le squadre di emergenza sono quei gruppi di lavoratori, individuati tra il personale attivo dell’azienda o dell’ente pubblico, addetti alla gestione delle emergenze.

Le principali squadre di emergenza sono la squadra antincendio, deputata alla prevenzione e alla lotta antincendio, e la squadra di primo soccorso, che ha il compito di intervenire nei casi di infortuni improvvisi e imprevisti. A queste se ne possono aggiungere altre, specifiche di particolari attività o tipi di allarme, come la squadra addetta all’evacuazione dei soggetti diversamente abili, quella che può soccorrere e intervenire in caso di terremoto, e così via.

Le squadre di emergenza sono espressamente riconosciute dalla legge, in particolare dal D. Lgs. 81/08 (o Testo unico su salute e sicurezza sul lavoro).

All’articolo 18, il decreto stabilisce che il datore di lavoro e i dirigenti che lo coadiuvano hanno l’obbligo di “designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione degli incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza”, nonché di attuare misure adeguate e sufficienti di prevenzione del pericolo in azienda (come la valutazione dei rischi e la designazione di un lavoratore nel ruolo di coordinatore della sicurezza).

Affermazioni simili sono contenute all’articolo 43 della medesima legge, all’articolo 6 del D. M. del 10/3/1998 sulla designazione degli addetti antincendio, e in altre norme sulla materia.

Quali sono le competenze di una squadra di emergenza

Gli addetti alle squadre di emergenza devono possedere:

  • competenze personali, in quanto devono essere in grado di sostenere gli altri lavoratori e tutti i presenti nel luogo di lavoro di fronte all’emergenza, di mantenere la calma e la concentrazione, di guidare tutti i colleghi nell’adozione dei comportamenti idonei di fronte all’emergenza, e di apprendere e tenere a mente le istruzioni necessarie al loro compito;
  • competenze tecniche, ossia strettamente connesse al tipo di emergenza da affrontare e alle modalità con cui affrontarla, nonché al funzionamento di tutti i mezzi tecnici, i dispositivi e gli strumenti necessari.

In particolare, riguardo alle competenze tecniche richieste agli addetti alla squadra antincendio, possiamo dire che essi devono essere formati (mediante il corso dedicato e i relativi aggiornamenti) per:

  • contribuire alla prevenzione aziendale degli incendi effettuando regolari controlli di sorveglianza, per esempio, alle porte antincendio;
  • gestire le emergenze antincendio secondo la procedura e i metodi corretti individuando le classi di incendio;
  • intervenire in caso di incendio o principio di incendio tramite i mezzi più adeguati, quali estintori, idranti e naspi.

Per quanto concerne invece gli addetti alla squadra di emergenza e primo soccorso (anch’essi formati e aggiornati in maniera compiuta e costante), essi devono essere in grado di:

  • intervenire in caso di malore o infortunio improvvisi;
  • erogando le prime forme di soccorso nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza;
  • riconoscere i sintomi più comuni, distinguere le possibili cause e agire nel modo più sicuro e tempestivo possibile.

Chi sono i membri delle squadre di emergenza

I membri delle squadre di emergenza sono dei lavoratori appositamente formati ed addestrati per saper gestire nel modo corretto le emergenze, innanzitutto evitando che la situazione si aggravi ulteriormente, e poi tentando ove possibile di limitare i danni alle persone coinvolte.

I lavoratori addetti alle squadre di emergenza vengono individuati e nominati dal datore di lavoro tra i suoi dipendenti, in base alla loro disponibilità e alle loro specifiche qualità. Nominare gli addetti alle emergenze è un obbligo per il datore di lavoro, così come è obbligatorio per i lavoratori designati non sottrarsi al loro incarico.

Per quanto riguarda la formazione specifica dei membri delle squadre di emergenza, essa deve essere erogata da docenti professionisti, e richiede il conseguimento della relativa certificazione.

Esistono diversi corsi e percorsi formativi a seconda della tipologia di emergenza in questione; tendenzialmente sono suddivisi in più moduli, di cui una parte generale e una differenziata in base ai rischi per il quale il lavoratore deve essere formato.

Quanti elementi la compongono

Il numero degli addetti alle squadre di emergenza deve essere calcolato in base alle dimensioni dell’azienda e al quantitativo totale dei dipendenti.

La legge parla di un numero di addetti “sufficiente” a svolgere tutti i compiti richiesti in ogni possibile circostanza e situazione di emergenza; in concreto, occorre tenere in considerazione molteplici parametri inerenti alla specifica organizzazione aziendale.

Per quanto riguarda per esempio gli addetti antincendio, bisogna considerare innanzitutto quanti sono i diversi compiti da svolgere contemporaneamente o in rapida successione per assicurare la possibilità di tenere sotto controllo le fiamme e di mettere il più possibile in sicurezza persone e ambienti attraverso le vie di fuga.

Deve esserci infatti chi scolleghi il gas, l’energia elettrica e gli impianti potenzialmente a rischio, chi diriga in modo ordinato l’evacuazione verso il punto di raccolta attraverso le uscite di sicurezza, chi effettui la segnalazione il pronto soccorso e i vigili del fuoco, e così via. Il numero di compiti così individuato è la base per calcolare il numero degli addetti.

Non è possibile fornire una formula esatta, naturalmente; tuttavia, tenendo conto di quanto è emerso da queste prime analisi e dalle caratteristiche dell’azienda che ne possono influenzare i parametri (dunque la dimensione, l’estensione e le zone più esposte a rischio incendio), è possibile determinare approssimativamente il numero degli addetti.

La regola aurea è che gli addetti devono essere sempre presenti in numero sufficiente da garantire l’esecuzione sicura del piano di emergenza, con tutto quanto ne consegue.