Sicurezza e lavoro all’estero
In materia di sicurezza non sempre è presente una norma attuativa, questo è il caso della “Travel security”. La sicurezza dei lavoratori all’estero è un tema importante che non può essere ignorato:
- Sia per un dovere di protezione generale definito nell’Art. 2087 del Codice Civile e nel D.lgs. 81/08 per quanto riguarda la valutazione dei rischi, la formazione e l’idoneità alla mansione.
- Sia per un adeguato standard di sicurezza definito dall’Art. 18 del D.lgs. 151/15 e Art. 4 del D.lgs. 231/01.
Il contratto di lavoro dei lavoratori italiani da impiegare o da trasferire all’estero prevede:
- assicurazione per ogni viaggio di andata nel luogo di destinazione e di rientro dal luogo stesso, per i casi di morte o di invalidità permanente;
- idonee misure in materia di sicurezza.
Una valida informazione, con una scheda di rischio paese, ed una formazione ad hoc, sono due requisiti essenziali affinché il lavoratore arrivi alla trasferta con un’adeguata consapevolezza che gli eviti di mettersi nei guai, ma sarebbe meglio che l’aspetto nozionistico fosse supportato da un vero e proprio intervento di “mind settings”, perché in certi paesi non solo il comportamento è fondamentale, ma può essere proprio l’atteggiamento a fare la differenza.
Comunque, la formazione è solo uno step di un intervento che, per essere efficace, non può prescindere da un’analisi del rischio e che deve comprendere l’intero processo della missione; proprio la corretta pianificazione della trasferta ha come obiettivo quello di definire le misure e risorse utili per evitare incidenti e derivanti conseguenze.
Vanno quindi considerati attentamente i “costi della non sicurezza” sia per le possibili richieste di danni, che per le potenziali sanzioni derivanti dall’applicazione del D.Lgs 231/01; d’altronde, è meglio tenere a mente che prevenire è sempre meglio che curare, sia per il fattore distanza e sia per il fattore economico.
Laddove, nonostante le cautele, qualcosa vada storto è necessario prevedere un piano di emergenza e recupero per il lavoratore, opportunamente supportato da coperture assicurative che sono essenziali affinché sia economicamente sostenibile e di conseguenza concretamente attuabile.