SGS UNI INAIL
Questa pubblicazione non può essere considerata una norma o una specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione di parte terza né per attività di vigilanza da parte delle Autorità di controllo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. Il seguire le linee guida contenute nel presente documento non è un obbligo di legge ma una decisione volontaria liberamente assunta.
INDICE
PREMESSA A. FINALITA’ B. SEQUENZA CICLICA DI UN SGSL C. LA POLITICA PER LA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO D. PIANIFICAZIONE E. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA E.1 IL SISTEMA DI GESTIONE E.2 DEFINIZIONE DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITA’ E.3 COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E.4 FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO, CONSAPEVOLEZZA E.5 COMUNICAZIONE, FLUSSO INFORMATIVO E COOPERAZIONE E.6 DOCUMENTAZIONE E.7 INTEGRAZIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI PROCESSI AZIENDALI E GESTIONE OPERATIVA F. RILEVAMENTO E ANALISI DEI RISULTATI E CONSEGUENTE MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA F.1 MONITORAGGIO INTERNO DELLA SICUREZZA F.2 CARATTERISTICHE E RESPONSABILITA’ DEI VERIFICATORI F.3 PIANO DEL MONITORAGGIO F.4 RIESAME DEL SISTEMA (1) Le presenti linee guida non vogliono sostituirsi al D.M. 9.8.2000 (G.U. 22.8.2000) riguardante le industrie a rischio di incidente rilevante regolamentate dal D.Lgs. 334/99 e quindi non sono applicabili a tali industrie. "L’UNI e l’INAIL, ritenendo che fosse utile oggi offrire alla realtà produttiva italiana modalità di realizzazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro, hanno stimolato la costituzione di un gruppo di lavoro per elaborare delle linee guida a tal fine. Tale gruppo di lavoro è stato costituito dalle seguenti organizzazioni: - CGIL - CISL - CNA - CONFAGRICOLTURA - CONFAPI - CONFARTIGIANATO - CONFCOMMERCIO - CONFINDUSTRIA - INAIL - ISPESL - UIL - UNI che hanno elaborato ed approvato il presente documento. L’augurio di UNI e INAIL è che ogni altra organizzazione che venga a conoscenza del documentopossa condividerne i contenuti ed associarsi all’iniziativa." Luglio 2001 PREMESSA La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce parte integrante della gestione generale dell’azienda. La realizzazione degli obiettivi di salute e sicurezza nelle aziende non comporta l’obbligo né la necessità di adozione di sistemi di gestione della sicurezza. La presenti linee guida costituiscono pertanto un valido aiuto per le imprese che intendono volontariamente adottare un sistema di gestione della sicurezza. Un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (in seguito denominato SGSL) integra obiettivi e politiche per la salute e sicurezza nella progettazione e gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi. Il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti. Il SGSL, che prevede un’adozione volontaria,(2) potrà avere successo perché fermo restando il rispetto delle norme di legge: il monitoraggio è effettuato preferibilmente con personale interno all’impresa/organizzazione; non è soggetto a certificazione da parte terza imposta da norme di legge; è economicamente giustificabile, in quanto produce anche economie di gestione; si adatta alle specifiche caratteristiche dell’impresa/organizzazione; migliora le capacità di adattamento all’evoluzione di leggi, regolamenti e norme di buona tecnica; non è sottoposto, in quanto tale, al controllo delle Autorità di vigilanza; coinvolge i lavoratori e i loro rappresentanti nel sistema di gestione. L’SGSL, descritto nella presente guida, ha validità generale e la sua applicazione va modulata tenendo conto delle caratteristiche complessive dell’impresa/organizzazione (dimensioni, tipologie produttive, cicli tecnologici, struttura dell’organizzazione, ecc.) che intende adottarlo. (2) Il principio della volontarietà è fondamentale, infatti: si tratta di uno strumento nuovo nel campo della salute e sicurezza sul lavoro da sperimentare, con numerose implicazioni di ordine tecnico, organizzativo e procedurale, la cui eventuale imposizione dall'esterno attraverso schemi organizzativi uguali per tutti o obblighi di certificazione comporterebbe tra l'altro difficoltà di gestione con riferimento a tipologie, dimensioni e caratteristiche delle differenti realtà aziendali. La politica di gestione della sicurezza, gli obiettivi di miglioramento a valle della valutazione dei rischi, l'organizzazione e le risorse tecniche ed economiche finalizzate alla realizzazione del sistema ed al conseguimento degli obiettivi di miglioramento devono rimanere nell'ambito delle attribuzioni e delle responsabilità esclusive dell'imprenditore. L’attività di vigilanza da parte delle Autorità competenti si esplica esclusivamente su norme cogenti. In taluni settori, regolamentati da leggi specifiche, e/o comparti l’applicazione di questa guida può necessitare di ulteriori documenti esemplificativi e/o integrativi. Questa pubblicazione contiene linee guida e raccomandazioni. Non può essere considerata una norma o una specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione di parte terza né per attività di vigilanza da parte delle Autorità di controllo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. A. FINALITA' Un SGSL è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che l’impresa/organizzazione si è data in una efficace prospettiva costi/benefici. Tale sistema, infatti, si propone di: ridurre progressivamente i costi complessivi della SSL compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.); aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa/organizzazione; contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro; migliorare l’immagine interna ed esterna dell’impresa/organizzazione. B. SEQUENZA CICLICA DI UN SGSL Il SGSL opera sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico. La capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati deriva dall’impegno e dal coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e soprattutto del livello più elevato. I contenuti delle fasi possono essere più o meno complessi in ogni singola azienda o unità produttiva in funzione di: dimensione, natura, attività e relativa complessità dell’organizzazione; significatività dei pericoli e rischi presenti, potenziali o residui; soggetti potenzialmente esposti. Le sequenze esemplificative e generalmente applicabili delle fasi, quando l’SGSL è a regime, sono: stabilire una politica della salute e sicurezza sul lavoro, che definisca gli impegni generali per la prevenzione dei rischi ed il miglioramento progressivo della salute e sicurezza; identificare le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti applicabili; identificare tutti i pericoli e valutare i relativi rischi per tutti i lavoratori, compresi i casi particolari(3), associati con i processi, le attività operative ed organizzative (comprese le interazioni fra gli addetti), le sostanze e i preparati pericolosi, ecc.; identificare gli altri soggetti potenzialmente esposti (quali, ad es. i lavoratori autonomi, dipendenti di soggetti terzi ed i visitatori occasionali); fissare specifici obiettivi appropriati, raggiungibili e congruenti con gli impegni generali definiti nella politica; elaborare programmi per il raggiungimento di tali obiettivi, definendo priorità, tempi e responsabilità ed assegnando le necessarie risorse; stabilire le modalità più appropriate in termini di procedure e prassi per gestire i programmi; sensibilizzare la struttura aziendale al raggiungimento degli obiettivi prefissati; attuare adeguate attività di monitoraggio, verifica ed ispezione per assicurarsi che il sistema funzioni; avviare le opportune azioni correttive e preventive in funzione degli esiti del monitoraggio; effettuare un periodico riesame per valutare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel raggiungere gli obiettivi fissati dalla politica della salute e sicurezza nonché per valutarne l’adeguatezza rispetto sia alla specifica realtà aziendale che ai cambiamenti interni/esterni modificando, se necessario, politica ed obiettivi della salute e sicurezza, tenendo conto dell’impegno al miglioramento continuo. (3) Possono essere considerati casi particolari, per esempio, i nuovi assunti, i lavoratori interinali, i portatori di handicap, lavoratori stranieri, lavoratrici in gravidanza, puerperio o allattamento, ecc. Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato. Struttura di un sistema di gestione SSL C. La politica per la sicurezza e salute sul lavoro La politica per la salute e la sicurezza sul lavoro (in seguito siglata SSL) dovrebbe essere definita e documentata dal vertice aziendale nell'ambito della politica generale dell'azienda. La politica indica la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell'azienda sul tema della SSL e serve a definire la direzione, i principi d'azione e i risultati a cui tendere ed esprime l’impegno del vertice aziendale nel promuovere nel personale la conoscenza degli obiettivi, la consapevolezza dei risultati a cui tendere, l’accettazione delle responsabilità e le motivazioni. La politica aiuta a dimostrare verso l’interno: l’impegno dell’azienda alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori verso l’esterno, che: esiste un impegno concreto dell’azienda in tema di salute e sicurezza sul lavoro; si privilegiano le azioni preventive; l’organizzazione aziendale tende all’obiettivo del miglioramento continuo. La politica per la SSL dovrebbe includere tra l’altro: l’impegno al rispetto della legislazione e degli accordi applicabili alla SSL; l’affermazione che la responsabilità nella gestione della SSL riguarda l’intera organizzazione aziendale, dal Datore di Lavoro sino ad ogni lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze; l’impegno a considerare la SSL ed i relativi risultati come parte integrante della gestione aziendale; l‘impegno al miglioramento continuo ed alla prevenzione; l’impegno a fornire le risorse umane e strumentali necessarie; l’impegno a far sì che i lavoratori siano sensibilizzati e formati per svolgere i loro compiti in sicurezza e per assumere le loro responsabilità in materia di SSL; l’impegno al coinvolgimento ed alla consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza; l’impegno a riesaminare periodicamente la politica stessa ed il sistema di gestione attuato; l’impegno a definire e diffondere all’interno dell’azienda gli obiettivi di SSL e i relativi programmi di attuazione. Nel definire o aggiornare la politica di SSL si dovrebbe tener conto: dell’attività svolta e della dimensione aziendale; della natura ed il livello dei rischi presenti; della tipologia dei contratti di lavoro; dei risultati dell’analisi iniziale o del monitoraggio successivo. D. PIANIFICAZIONE La concretizzazione della politica passa attraverso un processo di pianificazione che porta alla formulazione di uno specifico piano nell’ambito del SGSL. La pianificazione per la SSL dovrebbe essere coerente con il sistema generale di gestione aziendale adottato. I metodi utilizzati per pianificare il raggiungimento degli obiettivi di SSL dovrebbero essere gli stessi utilizzati per pianificare il raggiungimento degli altri obiettivi dell’azienda (per es. commerciali, tecnologici, opportunità di mercato, costi aziendali, gestione del personale, ecc.). In questo ambito si dovrebbe tendere a che le procedure organizzative/operative necessarie alla gestione della attività dell’azienda vengano integrate dalle componenti di salute e sicurezza necessarie senza creare duplicazioni e parallelismi. I requisiti chiave del processo di pianificazione da tener presenti dovrebbero essere i seguenti: definizione e graduazione degli obiettivi finalizzati al mantenimento e/o al miglioramento del sistema; determinazione, preferibilmente al momento della definizione degli obiettivi, dei criteri di valutazione idonei a dimostrare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi stessi; predisposizione di un piano per il raggiungimento di ciascun obiettivo contenente anche le mete intermedie, ove necessarie, l’individuazione delle figure/strutture coinvolte nella realizzazione del piano stesso e l’attribuzione dei compiti e delle responsabilità relative; definizione delle risorse necessarie, comprese quelle economiche; previsione delle modalità di verifica dell’effettivo ed efficace raggiungimento degli obiettivi. Questa pianificazione dovrebbe tener conto: delle attività lavorative ordinarie e straordinarie, comprese le situazioni di emergenza; delle attività di tutto il personale (inclusi lavoratori con contratto atipico, fornitori, visitatori, ecc.), che ha accesso al luogo di lavoro e/o ha interferenza con le attività lavorative svolte; delle strutture, dei luoghi e dei metodi di lavoro, delle macchine, degli impianti, delle attrezzature, delle sostanze utilizzate, sia che siano quelle proprie dell’azienda sia che vengano fornite da terzi; delle modalità più adeguate per presidiare i processi aziendali così da prevenire le inefficienze nonché individuare e pianificare le attività di modifica organizzativa, strutturale, procedurale, produttiva, tecnologica, tenendo conto delle esigenze di tutela della SSL. E. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA E.1 IL SISTEMA DI GESTIONE L’azienda dovrebbe strutturare il SGSL seguendo i contenuti espressi nel presente documento, dando, comunque, attuazione a quanto esplicitato nella politica di SSL che l’azienda stessa ha definito. Un sistema di gestione della SSL dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche: essere parte del sistema di gestione generale dell’impresa; contenere la struttura organizzativa, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi, le risorse per realizzare la sua politica per la salute e sicurezza sul lavoro; essere adeguato alle attività svolte, alla dimensione aziendale, alla natura ed alle dimensioni dei rischi presenti in azienda. E.2 Definizione dei compiti e delle responsabilità Le responsabilità e la relativa autorità in materia di SSL sono definite in coerenza con lo schema organizzativo e funzionale dell’azienda. Nella definizione dei compiti organizzativi e operativi della direzione aziendale, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori, dovrebbero essere esplicitati e resi noti anche quelli relativi alle attività di sicurezza di loro competenza nonché le responsabilità connesse all’esercizio delle stesse,(4) ed i compiti di ispezione, verifica e sorveglianza in materia di SSL. Inoltre dovrebbero essere documentate e rese note a tutti i livelli aziendali le funzioni ed i compiti del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e degli eventuali addetti, del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e degli addetti alla gestione delle emergenze, nonché i compiti e le responsabilità del Medico competente. (4) Se già in fase di "assegnazione di un ruolo" si specificano oltre agli incarichi operativi/produttivi anche i compiti spettanti al soggetto in materia di prevenzione verrebbero ad essere superati all’origine i problemi relativi alla non accettazione di incarichi ritenuti aggiuntivi. Esempio di elementi di un sistema di gestione La realizzazione e la politica del SGSL, gli obiettivi di mantenimento e/o miglioramento, l’organizzazione e le risorse tecniche ed economiche finalizzate alla realizzazione del sistema ed al conseguimento degli obiettivi rimangono nell’ambito delle attribuzioni e delle responsabilità esclusive del Datore di Lavoro e della direzione aziendale, se figura diversa. Il Datore di Lavoro può individuare un soggetto,(5) dotato di adeguata capacità ed autorità all’interno dell’azienda, a cui affidare in tutto o in parte il compito, indipendentemente da ulteriori responsabilità aziendali, di coordinare e verificare che il SGSL sia realizzato in conformità al presente documento. (5) Tale figura potrebbe coincidere con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale incaricato ai sensi del D.Lgs. 626/94 e successive modificazioni. E.3 COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE L’efficace gestione della SSL richiede il sostegno e l’impegno dei dipendenti e le conoscenze e l’esperienza dei lavoratori sono una risorsa necessaria allo sviluppo di un SGSL. L’azienda dovrebbe definire modalità adeguate per realizzare il coinvolgimento dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti ed in particolare per attuare: la consultazione preventiva in merito alla individuazione e valutazione dei rischi ed alla definizione delle misure preventive; riunioni periodiche da effettuarsi con frequenza e modalità che tengano conto almeno delle richieste fissate dalla legislazione vigente. Può essere opportuno, in relazione alle esigenze ed alla struttura aziendale, realizzare forme di coinvolgimento utilizzando prioritariamente le riunioni previste per la gestione aziendale o anche attraverso gruppi o comitati di analisi e discussioni su particolari temi di SSL. Altro ulteriore possibile mezzo di coinvolgimento può essere la raccolta di osservazioni e commenti sulle misure preventive adottate, sulla organizzazione del SGSL, sulle procedure ed i metodi di lavoro. Tali osservazioni e commenti possono essere utilizzati, anche in fase di riesame del SGSL. E.4 FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO, CONSAPEVOLEZZA L’azienda dovrebbe definire e mantenere attive le modalità per assicurare che il personale sia ad ogni livello consapevole: dell’importanza della conformità delle proprie azioni rispetto alla politica ed ai requisiti del SGSL; delle conseguenze che la loro attività ha nei confronti della SSL; delle possibili conseguenze dovute ad uno scostamento da quanto fissato in materia di SSL. Nel SGSL lo svolgimento di compiti che possono influenzare la SSL dovrebbe richiedere adeguata verifica di competenza del personale addetto. La competenza è definita in termini di adeguata formazione, addestramento e/o esperienza. L'azienda si dovrebbe attivare affinché i lavoratori e i loro rappresentanti siano sufficientemente competenti per partecipare realmente al funzionamento del SGSL e dovrebbe incoraggiare questa loro partecipazione. L'azienda dovrebbe organizzare la formazione e l'addestramento secondo i fabbisogni rilevati periodicamente, anche attraverso la consultazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti. E.5 COMUNICAZIONE, flusso informativo e cooperazione La circolazione delle informazioni all’interno dell’azienda è un elemento fondamentale per garantire livelli adeguati di consapevolezza ed impegno riguardo alla politica adottata in tema di SSL. Il principio che dovrebbe ispirare la realizzazione del flusso informativo è quello della cooperazione tra tutti i soggetti interessati, interni e/o esterni all’impresa. La cooperazione si dovrebbe realizzare in una cultura aziendale che dia risonanza al flusso informativo tramite la partecipazione attiva di tutto il personale aziendale ed in particolare di tutti i lavoratori. Maggiore è la condivisione delle informazioni e la partecipazione attiva alla gestione del sistema, maggiore sarà la probabilità di prevenire gli infortuni e le malattie correlate al lavoro. Il processo di comunicazione ed informazione è essenziale per far partecipare il personale e coinvolgerlo nel SGSL e nel raggiungimento degli obiettivi fissati per dare attuazione alla politica aziendale di SSL. La direzione dovrebbe definire ed attuare efficaci modalità di comunicazione su politiche, obiettivi, programmi e risultati, dovrebbe incoraggiare il ritorno di informazione in materia di SSL e la comunicazione interpersonale per migliorare gli aspetti relazionali. Pertanto il personale dovrebbe essere: consultato, anche attraverso i suoi rappresentanti, sulle questioni afferenti la SSL e soprattutto quando sono previsti cambiamenti che influenzano la SSL, oltre che nella successiva fase di attuazione; informato su chi ed in quale misura detiene responsabilità per la SSL e chi sono i soggetti che hanno incarichi specifici inerenti la SSL in azienda. A questo scopo si dovrebbe realizzare: 1) una adeguata comunicazione interna per sviluppare la cooperazione fra tutti i livelli aziendali, finalizzata alla raccolta e diffusione delle informazioni, realizzando una corretta raccolta e diffusione (dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto) di informazioni pertinenti, attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati in funzione delle specifiche esigenze e dimensioni dell’impresa; 2) un’opportuna comunicazione esterna rivolta: al personale esterno (committenti, fornitori, collaboratori esterni); al pubblico (clienti, visitatori, soggetti interessati); alle autorità; 3) la diffusione della politica della salute e sicurezza aziendale. E.6 DOCUMENTAZIONE La documentazione è uno strumento organizzativo importante che consente ad una azienda la gestione nel tempo delle conoscenze pertinenti alla specifica realtà produttiva anche con l’obiettivo di contribuire alla implementazione ed al monitoraggio del sistema gestionale per la salute e la sicurezza aziendale. La documentazione dovrebbe essere tenuta ed aggiornata al livello necessario richiesto per mantenere il sistema efficiente ed efficace, in modo che la documentazione sia funzionale al sistema ma non lo condizioni. Le attività di consultazione, coinvolgimento, informazione e formazione del personale dovrebbero essere documentate e registrate. Un buon sistema di gestione della documentazione raggiunge un giusto equilibrio tra la necessità di raccolta, fruibilità ed archiviazione del maggior numero di dati e quella del loro aggiornamento. La documentazione aziendale risponde alle esigenze di conoscenza per sviluppare e mantenere un sistema di gestione efficiente, in modo semplice e snello. Per documentazione si intende almeno: leggi, regolamenti, norme antinfortunistiche attinenti l’attività dell’azienda; regolamenti e accordi aziendali; manuale del SGSL, se esiste; quella richiesta dalla normativa vigente in materia di SSL;(6) manuali, istruzioni per l’uso di macchine, attrezzature, DPI forniti dai costruttori; informazioni sui processi produttivi; schemi organizzativi; norme interne e procedure operative; piani di emergenza. Dovrebbero essere stabilite, in funzione delle caratteristiche aziendali, modalità riguardanti la gestione della documentazione, modalità che contengano, tra l’altro, le seguenti indicazioni: l’eventuale figura incaricata della gestione del sistema documentale; i tempi di conservazione (rinnovo) della documentazione; il collegamento tra la gestione della documentazione e i flussi informativi interno ed esterno all’azienda; i contenuti e la forma (supporti elettronici, cartacei, audiovisivi). In ogni caso l’azienda stabilisce e mantiene le informazioni necessarie per descrivere gli elementi centrali del sistema di gestione e la loro interazione e per dare direttive per la predisposizione della documentazione correlata. Tale documentazione può essere raccolta unitariamente oppure facilmente recuperabile al bisogno, anche mediante soluzioni informatiche adeguate. (6) Esempio: documento di valutazione dei rischi, elenco delle sostanze pericolose, CPI, rapporto di analisi delle esposizioni al rumore, ecc. E.7 INTEGRAZIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI PROCESSI AZIENDALI E GESTIONE OPERATIVA L’integrazione nei processi aziendali della tutela della salute e sicurezza rappresenta il cuore di un sistema di gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro perché è la fase dell’applicazione sul campo delle scelte di politica e organizzazione aziendale descritte nei paragrafi precedenti. Per dare attuazione a quanto dichiarato nella politica di SSL il sistema di gestione della sicurezza dovrebbe, pertanto, integrarsi ed essere congruente con la gestione complessiva dell’impresa. In ogni processo aziendale si dovrebbero determinare, non solo i rischi e le conseguenti misure prevenzionali, ma anche l’influenza che lo svolgimento di tale processo ha sulle problematiche di SSL di tutti i processi correlati e sul funzionamento del SGSL e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’azienda dovrebbe assicurare: 1. che tutte le componenti aziendali siano sensibili ed attive rispetto agli obiettivi di SSL; 2. che sia evitata la duplicazione di sforzi e spreco di risorse; 3. che siano adeguate, chiare e definite le responsabilità di SSL; (6) 4. che venga promossa la collaborazione tra tutti i lavoratori; 5. che le decisioni prese tengano conto degli effetti sulla SSL; 6. che la valutazione dei risultati raggiunti dal personale e dalle strutture aziendali tenga conto anche delle prestazioni fornite in materia di SSL. L’azienda dovrebbe definire anche modalità per: individuare i propri processi e le loro correlazioni ed influenze reciproche; analizzare e studiare soluzioni per eventualmente modificare i processi stessi o le loro modalità di correlazione per raggiungere gli obiettivi di SSL e/o per migliorare l’efficienza e l’efficacia del SGSL. L’azienda avendo identificato le aree di intervento associate agli aspetti di SSL in linea con i suoi obiettivi e traguardi dovrebbe esercitarne una gestione operativa regolata. In particolare dovrebbe: evidenziare le misure di prevenzione e protezione (compresi gli aspetti organizzativi e relazionali) e le interrelazioni tra i vari soggetti e processi aziendali che hanno influenza sulla SSL; definiscere "chi fa che cosa"; definire i metodi di gestione per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. (7) L’azienda dovrebbe stabilire ed aggiornare: procedure per affrontare situazioni difformi rispetto alla politica ed agli obiettivi fissati definendo nelle stesse i criteri operativi; procedure che riguardino gli aspetti di SSL significativi inerenti l’acquisizione di beni e servizi impiegati dall’azienda, comunicando le opportune informazioni a fornitori ed appaltatori; procedure per la gestione delle emergenze. L’azienda dovrebbe riesaminare e revisionare in base all’esperienza acquisita, le sue procedure, in particolare dopo che si è verificata un’emergenza. L’azienda dovrebbe individuare e definire anche, sulla base di quanto fissato per il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza e per il funzionamento del SGSL, precise disposizioni alle funzioni aziendali interessate in materia di: assunzione e qualificazione del personale; organizzazione del lavoro e delle postazioni di lavoro; acquisto di attrezzature, strumentazioni, materie prime, sussidiarie e di consumo; manutenzione normale e straordinaria; qualificazione e scelta dei fornitori e degli appaltatori. (7) Per le attività operative i metodi di gestione dovrebbero avere, per esempio, le seguenti caratteristiche: essere redatti per elemento dell'attività (impianto, macchina, operazione) integrandole negli altri documenti dell'organizzazione relativi a quell'elemento; essere predisposti dai singoli responsabili, eventualmente con la collaborazione del personale che le dovrà utilizzare, verificate e approvate dal responsabile del Sistema; stabilire le corrette modalità operative da adottare in fase di avviamento, fermata, funzionamento normale e in caso di situazione anomala (chi fa, che cosa e come); contenere i divieti specifici e ciò che non deve essere assolutamente fatto; descrivere, se pertinenti, le modalità di comportamento, ispezione, pulizia e manutenzioni ordinarie a carico del personale addetto. F. RILEVAMENTO E ANALISI DEI RISULTATI E CONSEGUENTE MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA F.1 MONITORAGGIO INTERNO DELLA SICUREZZA Un SGSL, come ogni sistema di gestione, dovrebbe prevedere una fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi ed una fase di verifica della funzionalità del sistema stesso. Dovrebbero, quindi, essere previsti almeno due livelli di monitoraggio. 1° Livello Le modalità e le responsabilità del monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi dovrebbero essere stabilite contestualmente alla definizione, in sede di pianificazione, delle modalità e responsabilità della gestione operativa. Questo livello di monitoraggio è svolto generalmente dalle risorse interne della struttura, sia in autocontrollo da parte dell'operatore, sia da parte del preposto ma può comportare, per aspetti specialistici (ad esempio per verifiche strumentali) il ricorso ad altre risorse interne o esterne all’azienda(8). E' bene, altresì, che la verifica dei sui provvedimenti di natura organizzativa e procedurale relativi alla SSL venga realizzata dai soggetti già definiti in sede di attribuzione delle responsabilità (in genere si tratta di dirigenti e preposti). 2° Livello Il monitoraggio sulla funzionalità del sistema (verifica ispettiva interna) ha lo scopo di stabilire se il sistema è conforme a quanto pianificato, è correttamente applicato, mantenuto attivo e consente di raggiungere gli obiettivi. Il monitoraggio di funzionalità dovrebbe consentire al vertice aziendale l’adozione delle decisioni strategiche di propria competenza, quali ad esempio l’adeguamento della politica. La verifica ispettiva dovrebbe essere svolta da personale competente che assicuri l’obiettività e l’imparzialità, e indipendente al settore di lavoro ove effettua la verifica ispettiva. E’ fondamentale intendere le verifiche per il funzionamento del SGSL come una scelta razionale e programmata, nel quadro di un complesso di verifiche miranti alla sistematica ottimizzazione ed alla garanzia del buon andamento di un processo produttivo o di erogazione di un servizio. (8) Per meglio effettuare le verifiche relative a talune misure di prevenzione e protezione, infatti, è essenziale una competenza specifica sulla conduzione del processo, delle macchine e degli operatori che può avere solamente il personale incaricato della gestione del processo stesso e che ha anche avuto, presumibilmente, un ruolo partecipativo nella valutazione dei rischi. F.2 Caratteristiche e responsabilita’ DEI VERIFICATORI Le verifiche dovrebbero essere effettuate da persone competenti, o rese tali da adeguata formazione e/o addestramento e, se più persone, abituate a lavorare in squadra. Nella scelta dei verificatori andrebbe considerata: la disponibilità in termini di tempo dei verificatori; il livello di esperienza richiesto nelle verifiche; la necessità di conoscenze specialistiche o esperienza tecnica; il livello di formazione. I verificatori dovrebbero essere responsabili per quanto di loro pertinenza, di: agire in conformità ai requisiti stabiliti per il monitoraggio e mantenersi entro l’ambito del monitoraggio stesso; approntare e adempiere con obiettività ed efficienza agli incarichi assegnati; seguire le procedure definite; raccogliere ed analizzare elementi, in particolare osservazioni e suggerimenti dei lavoratori e dei loro rappresentanti, che consentano di giungere a conclusioni relative all'efficacia del SGSL sottoposto al monitoraggio; prestare attenzione agli elementi che possono influenzarne gli esiti; documentare ed esporre i risultati del monitoraggio. F.3 Piano del MONITORAGGIO I provvedimenti tecnici organizzativi e procedurali di prevenzione e protezione realizzati dall'azienda, gli obiettivi di SSL pianificati, nonché il SGSL stesso, dovrebbero essere sottoposti a monitoraggio pianificato. L’impostazione di un piano di monitoraggio si dovrebbe sviluppare attraverso: la pianificazione temporale delle verifiche (frequenza); l'attribuzione di compiti e di responsabilità dell'esecuzione dei monitoraggi; la descrizione delle metodologie da seguire; le modalità di segnalazione delle eventuali situazioni di non conformità. L'azienda dovrebbe stabilire le modalità di trattamento delle non conformità tramite l'attribuzione di autorità, responsabilità e risorse necessarie per intervenire tempestivamente. Tali modalità dovrebbero tenere conto della necessità di individuare cause, eventualmente connesse alla struttura del sistema, delle non conformità per la definizione delle opportune azioni correttive. Alcuni criteri di base forniscono una guida nell'impostazione di un piano di monitoraggio efficace: coerenza fra il livello di rischio individuato, il grado di sicurezza dei provvedimenti tecnici organizzativi e procedurali di prevenzione adottati, la frequenza ed il livello di affidabilità dei monitoraggi esercitati; (9) affidamento della responsabilità dei controlli di prevenzione a persone adeguatamente preparate nel merito dei rischi che i provvedimenti tutelano. (9) A fronte di provvedimenti che tutelano da rischi elevati, si dovrebbero elaborare metodi di monitoraggio che offrano un elevato livello di affidabilità, con: interventi di maggiore frequenza; elevata competenza dei verificatori; dettaglio nella registrazione dei monitoraggi; l’organizzazione di eventuali interventi correttivi. F.4 Riesame del sistema Dopo la conclusione del ciclo di monitoraggio interno, il vertice aziendale dovrebbe sottoporre a riesame le attività del sistema di gestione della sicurezza per valutare se il sistema sia adeguatamente attuato e si mantenga idoneo al conseguimento degli obiettivi e della politica della sicurezza stabilita dall’azienda. Argomenti tipici del riesame possono essere: statistiche infortuni risultati dei monitoraggi interni azioni correttive intraprese rapporti sulle emergenze (reali o simulate) rapporti dal responsabile designato dalla direzione sulle prestazioni complessive del sistema rapporti sulla efficacia del sistema di gestione rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi. In conclusione del riesame, oltre a valutare lo stato di conseguimento degli obiettivi già fissati, il Datore di Lavoro, alla luce dei risultati forniti dal monitoraggio del sistema, della esecuzione delle azioni correttive e preventive e delle eventuali modifiche della situazione, dovrebbe stabilire nuovi obiettivi e piani, nell’ottica del miglioramento progressivo, considerando l’opportunità di modificare la politica, le procedure o eventuali altri elementi del sistema.