Quali sono i diversi tipi di rilevatori antincendio ?
I rilevatori antincendio rappresentano un bene molto importante e prezioso per la salvaguardia di cose e persone. Grazie ai sistemi antincendio più moderni, frutto dell’innovazione elettronica, è possibile mettere in sicurezza la propria casa e soprattutto la propria azienda, effettuando al contempo un controllo degli accessi (cioè mettendo in atto misure antintrusione) e la rilevazione dell’incendio.
Si tratta di sistemi costituiti da dispositivi provvisti della tecnologia wireless (letteralmente “senza cavi”), che coniugano magari una funzione di security (come, per esempio il controllo realizzato mediante la videosorveglianza) con dei veri e propri sistemi di rilevazione e un apposito allarme antincendio con sirena.
Tuttavia, la loro installazione e il loro impiego vanno adeguati al luogo e alle condizioni in cui devono operare. È evidente, infatti, che i dispositivi installati all’interno di appartamenti e uffici dovranno essere ben diversi da quelli montati all’esterno, magari entro i recinti di grandi centrali o di qualche impianto di produzione.
Ma non solo: si dovrà scegliere il prodotto in base alle caratteristiche dell’ambiente circostante (come la forma del soffitto o la distribuzione dell’aria), tenendo conto della presenza di eventuali barriere o elementi di disturbo, per evitare di provocare falsi allarmi e di ridurre, in questo caso, la credibilità dell’apparecchio stesso.
In linea di massima, i diversi tipi di rilevatori disponibili in vendita sul mercato italiano si possono distinguere in 5 diverse famiglie, secondo il loro principio di funzionamento, e sempre più di frequente tali famiglie vengono combinate tra di loro per aumentare il grado di affidabilità e la qualità del servizio offerto.
Impianto di Rivelazione d’incendio o rilevazione antincendio?
No, non si tratta di un gioco di parole, ma di una doverosa premessa alla descrizione promessa nel titolo; infatti, sebbene la somiglianza dei due termini sia tale da confondere, è opportuno sottolineare che essi alludono a cose ben diverse.
Stando a quanto stabilito dalla norma UNI 9795:2013 (la normativa che, in Italia, fissa gli standard in questo settore), l’impianto di rivelazione d’incendio è un sistema che permette il rilevamento e la segnalazione di un incendio, dopo che questo è ormai scoppiato; diversamente, l’impianto di rilevamento antincendio è un sistema che permette il rilevamento e la segnalazione (magari attivando con un pulsante sirene dal suono squillante) di tutto ciò che precede e annuncia l’incendio vero e proprio (come fumi e calore), consentendo di intervenire prima che questo divampi.
Le tipologie più diffuse
Rilevatori a Camera Ionizzante
Basano il loro funzionamento sulla variazione del campo elettrico dovuto alla presenza di ioni (particelle dotate di carica elettrica) originati dalla combustione.
Questo tipo di rilevatori sono molto sensibili alle combustioni che originano un rapido sviluppo di fiamma mentre lo sono meno per incendi che producono fiamme poco evidenti (es. alcol o altri liquidi infiammabili).
Possono provocare falsi allarmi in presenza di fumi (come il gas di scarico di motori Diesel e il fumo di sigaretta) o di processi produttivi a caldo. Pertanto, è buona norma preferirli e adottarli prevalentemente per zone chiuse, dove non possa esservi fumo di sigaretta e non vi siano apparecchi e dispositivi meccanici che sviluppano forte calore, per non impedire ai sensori antincendio di operare correttamente in caso di emergenza. inoltre, opportuno non installarli in aree dove sono presenti correnti d’aria o in ambienti soggetti a frequenti ricambi d’aria.
Rilevatori Ottici a Fascio
Collegato (sempre più spesso) a una centralina domotica, questo dispositivo è in grado di effettuare un’analisi ottica della luce, cioè di registrare una diminuzione dell’intensità di un fascio di luce (Vis, o IR proiettati da un led) dovuta alla presenza di fumo.
L’installazione è particolarmente indicata per grandi ambienti, soprattutto in presenza di soffitti alti, essendo capace, un solo rilevatore, di coprire una superficie di 1600 mq; tuttavia è consigliabile disporre di più unità, in maniera tale che la distanza tra 2 fasci non superi i 12 metri.
Per questo tipo di rilevatori i falsi allarmi sono dovuti al fatto che percepiscono la diminuzione dell’intensità, sia che essa sia dovuta al fumo che al passaggio di uccelli, o ancora in seguito al posizionamento di scale e ponteggi per interventi di manutenzione. Inoltre, in caso di sviluppo improvviso di fumo molto denso, il rilevatore può inibire la sua funzione perché percepisce l’interruzione completa del passaggio di luce come un guasto elettrico – dando in questo caso un segnale di avaria anziché di allarme.
Pertanto, è meglio installare dei rilevatori di fumo ottici di questo genere solo in coppia con rilevatori accessori (possibilmente di altro genere), che possano fornire una protezione più accurata e non soffrano dei medesimi difetti. Ciononostante, non va neppure dimenticato che i rilevatori ottici a fascio sono impianti antincendio meno soggetti a problematiche di questo genere, e in talune circostanze si comportano meglio di altri sistemi di rilevazione.
Rilevatori di Fiamma
Percepiscono la radiazione elettromagnetica (luce UV o IR) emessa in seguito allo sviluppo di un incendio, dando l’allarme nel caso in cui arrivi al sensore un aumento consistente di luce.
Il loro impiego è consigliato per la sorveglianza in spazi aperti recintati quali depositi, impianti di erogazione di carburanti o altri liquidi infiammabili o per la sorveglianza di macchinari dove circolano liquidi infiammabili. È preferibile impiegare sensori a raggi IR (radiazione che attraversa molto bene il fumo) rispetto a sensori a raggi UV che risultano soggetti a generare di più falsi allarmi generati da fulmini, lampade alogene ecc.
Dal momento che la luce non è veicolata solo dal fuoco ma anche da moltissime altre fonti che possono essere altrettanto improvvise, è possibile che la rilevazione dell’incendio da parte di questo genere di sistema possa dare, in alcune circostanze, dei falsi positivi; una buona taratura e l’installazione solo nei luoghi consigliati possono facilmente ovviare al problema.
Sensori di Calore
Alimentati a batterie, funzionano registrando la temperatura ambiente e attivando l’allarme quando questa supera il limite prestabilito.
Quelli di nuova generazione, indicati come “termovelocimetrici” sono sensibili all’innalzamento improvviso della temperatura ambiente, a differenza di quelli definiti “statici” che reagiscono al valore della temperatura stessa.
Nonostante siano apparecchiature molto robuste, non sono considerate molto sensibili e le loro prestazioni dipendono dal luogo in cui vengono collocate: un rilevatore “statico” originerà un falso allarme se esposto alla luce diretta del sole; quello “termovelocimetrico” darò un falso allarme se esposto a flussi improvvisi e di grande entità di aria condizionata.
Sistemi a Telecamera
A differenza dei convenzionali dispositivi di rilevazione, il loro funzionamento dipende dall’impiego di un software di “analisi del movimento” in grado di distinguere il movimento del fumo che si sviluppa e quello di macchine o persone.
Questi rilevatori sono particolarmente adatti a tutte le situazioni in cui è prevista l’installazione di telecamere di sorveglianza: tunnel stradali, centri commerciali, banche, aeroporti ecc.
Si tratta di sistemi particolarmente moderni, che sfruttano non un sistema hardware di rilevamento, ma una vera e propria forma di intelligenza artificiale. Sono inoltre molto comodi in quanto spesso non necessitano di apparecchiature ulteriori rispetto a quelle eventualmente già installate ai fini della sorveglianza.