Dispositivi di protezione individuale: quali sono i più comuni
Si chiamano dispositivi di protezione individuale (DPI) quelle attrezzature realizzate per la prevenzione di rischi lavorativi nelle imprese e il cui proposito fondamentale è garantire la sicurezza del lavoratore e la protezione contro tutto quello che possa portare un rischio alla sua salute.
Si considera dispositivo di protezione individuale anche ogni strumento complementare, come quegli accessori destinati a fornire sicurezza rispetto ad agenti pericolosi e a beneficio dei lavoratori durante una determinata attività professionale.
Questi dispositivi sono definiti dalla legge, più precisamente da un decreto: ci riferiamo al D. Lgs. 81/08, che all’art. 74 comma 1, riporta questa definizione: qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
Requisiti dei DPI
Per garantire un’efficace protezione, i DPI devono rispettare determinati requisiti fondamentali:
- Conformità normativa: Devono essere progettati e fabbricati in conformità alle direttive europee e alle normative nazionali, come il Regolamento (UE) 2016/425 e il D.Lgs. 81/2008.
- Idoneità all’uso: Devono garantire un’adeguata protezione nelle condizioni d’impiego previste.
- Manutenzione e controllo: È indispensabile effettuare controlli periodici, garantire una corretta manutenzione e sostituire il DPI in caso di usura o danneggiamento.
- Etichettatura e istruzioni: Devono essere accompagnati da chiare indicazioni relative all’uso, alla manutenzione e alle limitazioni del dispositivo.
Caratteristiche principali del DPI e formazione dell’utilizzatore
È importante che tutti i DPI presentino i requisiti essenziali di sicurezza per il loro corretto funzionamento. I dispositivi di protezione individuale devono:
- essere di uso individuale personale;
- adeguarsi alle caratteristiche anatomiche dell’utilizzatore con misure corrispondenti;
- essere manutenuti e conservati correttamente con la responsabilità dell’utilizzatore e sotto la tutela e il controllo dell’imprenditore.
Inoltre, ogni utilizzatore deve ricevere un’adeguata formazione e informazione e, se ritenuto necessario, un addestramento adeguato sulle caratteristiche dei dispositivi che gli sono affidati, la loro funzione, le sue norme d’uso, le sue possibilità e limitazioni, nonché su tutte le misure di prevenzione del rischio legate al DPI. Infatti, non tutti i DPI presentano un funzionamento intuitivo o automatico, e in alcuni casi un minimo errore può rappresentare un grave pericolo per la salute propria o altrui. Pertanto, anche tutte le specifiche e il suo modo di gestione dovranno essere riportate per iscritto.
I lavoratori potranno usare solo quei dispositivi che si adattano alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori, che siano progettati e aggiornati in base alle prescrizioni delle norme vigenti, e che garantiscano la salvaguardia della loro salute senza mettere in pericolo le altre persone o gli asset dell’organizzazione.
Chi utilizza i DPI deve conoscere la necessità della protezione, i motivi per i quali si usano e i metodi di controllo, nonché i vantaggi che derivano dal loro impiego. I professionisti di qualunque entità devono ricevere una formazione chiara durante la quale siano spiegate, in forma semplice, le conseguenze dell’esposizione senza protezione e la forma nella quale l’utilizzatore può individuare se un dispositivo non funziona correttamente. Allo stesso modo, gli utilizzatori dovranno conoscere anche i metodi di ispezione, riparazione, utilizzo, manutenzione e pulizia del dispositivo di protezione e le limitazioni dei DPI, soprattutto in situazioni di emergenza.
È di vitale importanza sapere che i DPI devono utilizzarsi come parte di un programma di prevenzione globale che includa la valutazione completa dei fattori di rischio o pericolo, i requisiti per l’utilizzo, ogni consiglio d’uso, l’adattamento del dispositivo, la formazione dei lavoratori e del datore di lavoro e la manutenzione adeguata per avere il dispositivo sempre in buono stato e che possa ottenere elevate prestazioni. In questo senso, i DPI possono anche avere una funzione di protezione collettiva, nella misura in cui salvaguardare la salute del singolo lavoratore equivale a proteggere anche gli altri da eventuali pericoli collaterali (si pensi ad esempio ai lavoratori che operano ad altezza o profondità elevate, per i quali la mancata protezione di uno solo può avere conseguenze molto rischiose).
I dispositivi di protezione individuale dovranno utilizzarsi quando esistono rischi per la sicurezza o la salute dei lavoratori che non sia stato possibile evitare o limitare attraverso procedure di organizzazione del lavoro.
Il rifiuto di indossare i DPI può mettere a rischio la sicurezza sia dell’individuo che dei colleghi. Questa negligenza, spesso dovuta a disattenzione o sottostima dei rischi, può causare incidenti e complicanze gravi. È essenziale sensibilizzare e formare adeguatamente il personale sull’importanza dei DPI.
La sicurezza sul lavoro non è solamente una normativa da rispettare, ma un dovere morale per garantire il benessere di tutti i lavoratori. In un contesto lavorativo sempre più complesso, questi corsi diventano essenziali per un’efficace gestione aziendale per questo è importante che i dipendenti seguano un corso sicurezza e rischi specifici, così da essere formato a prevenire rischi e infortuni.
Classificazione e Categorie dei DPI
La classificazione dei DPI si basa sul livello di rischio a cui il lavoratore è esposto e sulla complessità del dispositivo. In particolare, i DPI si suddividono in tre categorie:
DPI di Prima Categoria
Destinati a proteggere da rischi minori e caratterizzati da una struttura semplice, non richiedono certificazioni particolarmente complesse. Esempi:
- Occhiali di protezione per la prevenzione di piccoli frammenti o schegge;
- Guanti per lavorazioni a basso rischio.
DPI di Seconda Categoria
Progettati per proteggere da rischi di livello intermedio, richiedono una verifica di conformità da parte di organismi notificati. Esempi:
- Elmetti di sicurezza per ambienti con rischio medio;
- Calzature antinfortunistiche per protezione da impatti o schiacciamenti.
DPI di Terza Categoria
Destinati a proteggere da rischi elevati, il loro malfunzionamento potrebbe avere conseguenze gravi o irreversibili. La certificazione è particolarmente rigorosa e affidata a organismi notificati. Esempi:
- Sistemi di protezione contro le cadute (imbracature, linee vita);
- Dispositivi di protezione delle vie respiratorie per ambienti contaminati o con agenti chimici tossici;
- Cuffie antirumore per ambienti con livelli sonori elevati.
Obblighi del fabbricante di DPI
Tra gli obblighi del fabbricante, si trova quello di includere la marcatura CE, che dovrà collocarsi in ognuno dei DPI fabbricati in modo da essere visibile, leggibile e indelebile.
Nell’etichetta di ogni dispositivo non possono mancare informazioni come:
- Nome del prodotto
- Codice del prodotto
- Certificazione CE
- Classe di protezione
- Norma di riferimento
Degno di nota è l’obbligo, per il fabbricante, di fornire una dichiarazione di conformità. È obbligatorio che tutti i DPI siano accompagnati da un foglietto informativo dove dovranno apparire le seguenti indicazioni:
- Nome e indirizzo del fabbricante
- Istruzioni di immagazzinamento, uso, pulizia, manutenzione, revisione e disinfezione
- Rendimenti raggiunti negli esami tecnici diretti a verificare i gradi o le classi di protezione dei DPI
- Accessori che si possono utilizzare nei dispositivi e caratteristiche dei pezzi di ricambio
- Classi di protezione adeguate ai differenti livelli di rischio e limiti d’uso corrispondenti
- Scadenza dei DPI o di alcuni dei loro componenti
- Tipo d’imballaggio adeguato per il trasporto dei DPI
- Nome, indirizzo e numero d’identificazione dell’organismo di controllo che interviene nella fase di progettazione dei DPI
La citata documentazione fornita dal fabbricante dovrà essere redatta in forma precisa, comprensibile e, almeno, nella o nelle lingue ufficiali dello Stato membro di destinazione.
Tipi di dispositivi di protezione individuale
Esistono diversi sistemi di classificazione dei DPI.
Esistono diversi sistemi di classificazione dei DPI.
Una prima distinzione caratterizza dispositivi di protezione parziale e dispositivi di protezione integrale.
I mezzi di protezione parziale sono quelli la cui funzione è proteggere la persona dai rischi che riguardano soprattutto parti specifiche del corpo. I mezzi di protezione integrali sono volti a proteggere l’individuo fornendogli una sicurezza completa del suo organismo.
- Protezione delle vie respiratorie
Gli impianti di protezione respiratoria aiutano a proteggere contro i contaminanti presenti nell’ambiente, riducendo la concentrazione di questi nella zona d’inalazione. Esempi di questo tipo sono le maschere e le mascherine monouso, dalla classica mascherina filtrante ai dispositivi più complessi e specifici; in alcuni casi sarà anche necessario indossare i respiratori, per esempio per i lavoratori che eseguono mansioni in ambienti in cui l’aria è rarefatta o inquinata, oppure in cui vi è rischio di esalazioni tossiche. - Protezione degli occhi
Mediante dispositivi come occhiali di protezione, schermi facciali e visiere, il lavoratore può proteggere i suoi occhi dai gravi danni e dalle lesioni oculari. Gli occhi sono molto sensibili e possono essere danneggiati da polveri o prodotti chimici. È molto importante prendere l’abitudine di coprirsi gli occhi con strumenti come occhiali speciali e schermi protettivi per realizzare lavori con strumenti elettrici e manuali che richiedano un’attenzione speciale per il loro utilizzo. In alcune circostanze può essere necessaria un’intera maschera facciale di protezione, come nei casi di lavori di saldatura, tornitura e in generale per tutte quelle mansioni che comportino rischi legati a piccoli frammenti di materiale che possono colpire gli occhi o il volto. Non bisogna nemmeno dimenticare l’incidenza dei raggi del sole negli occhi e le sue conseguenze irreversibili, o di usare sempre protezioni per evitare rischi biologici nei laboratori. - Protezione dell’udito
I dispositivi di protezione uditiva attenuano il rumore e le possibili lesioni gravi che può subire l’orecchio del lavoratore. I paraorecchie (le cuffie protettive necessarie per esempio per i lavoratori che utilizzano martelli pneumatici o analoghi strumenti che producano rumori forti e continuativi), assieme ai tappi che proteggono la testa e l’orecchio, agiscono efficacemente contro il rumore e le forti vibrazioni ed evitano la perdita irreversibile dell’udito con il loro materiale isolante. - Protezione degli arti superiori
Qui si includono dispositivi come guanti realizzati con materiali resistenti per proteggere le mani da qualunque pericolo, ad esempio elettricità e calore; si va dai semplici guanti monouso a guanti in materiali appositamente progettati per rischi per la salute più specifici, come particolari contaminanti, sostanze tossiche, agenti acidi o corrosivi e così via. In alcuni casi, tali dispositivi fanno parte di altri set di indumenti di protezione. - Protezione degli arti inferiori
I piedi e le gambe si possono proteggere con calzature di sicurezza, stivali con punta rinforzata e scarpe con materiali isolanti o antiscivolo. - Protezione del capo
Mediante caschi di sicurezza si evitano danni alla testa prodotti da un colpo o una caduta. La protezione per la testa è una delle forme più importanti di tutela della salute del lavoratore, ed è pertanto fondamentale fare in modo che i dispositivi di protezione atti allo scopo siano sempre idonei e funzionanti. - Protezione del corpo e della pelle
Normalmente il lavoratore può portare indumenti protettivi e in funzione delle esigenze del suo lavoro, come quelli per sopportare un’alta temperatura. - Protezione da cadute dall’alto
I sistemi anticaduta sono essenziali per evitare cadute da lavori in quota, quindi da altezze superiori a 2 metri dal piano, che possano risultare pericolose e in alcuni casi provocare la morte del lavoratore.
Obblighi per il Datore di Lavoro
Il datore di lavoro è tenuto a garantire la sicurezza dei dipendenti attraverso un’adeguata gestione dei DPI. Gli obblighi principali includono:
- Valutazione dei rischi: Analisi dell’ambiente lavorativo per identificare i rischi e selezionare i DPI idonei.
- Formazione e informazione: Fornire corsi e istruzioni dettagliate sull’uso, la manutenzione e la conservazione dei DPI.
- Manutenzione, ispezioni e sostituzione: Organizzare controlli periodici come previsto dalle norme di riferimento e sostituire i DPI usurati o danneggiati.
- Documentazione e tracciabilità: Mantenere registri aggiornati sulla distribuzione, l’uso e la manutenzione dei DPI.
Sanzioni per la Mancata Osservanza
Il mancato rispetto delle disposizioni sui DPI può comportare gravi conseguenze per il datore di lavoro, tra cui:
- Sanzioni amministrative: L’importo varia in base alla gravità della violazione e al rischio per la salute dei lavoratori.
- Sospensione o chiusura dell’attività: Nei casi più gravi, possono essere adottati provvedimenti restrittivi fino alla sospensione dell’attività.
- Responsabilità penale: Se l’inosservanza degli obblighi causa infortuni gravi o mortali, il datore di lavoro può essere perseguito penalmente.
Queste misure non hanno solo una funzione punitiva, ma servono anche a incentivare un approccio proattivo alla sicurezza sul lavoro.
I dispositivi di protezione individuale rappresentano un elemento chiave per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Una corretta valutazione dei rischi, un’adeguata selezione dei DPI e una formazione mirata contribuiscono a ridurre il numero di infortuni e a garantire ambienti di lavoro più sicuri. Il datore di lavoro deve assicurarsi che tutte le misure preventive siano adottate, promuovendo la cultura della sicurezza e la responsabilità condivisa.