Cosa è l’ipoacusia?
Si definisce ipoacusia da rumore una sordità che interessa i due orecchi causata dalla continua e prolungata esposizione al rumore.
Il rumore viene generalmente definito come un suono indesiderabile. I rumore è una sensazione prodotta nell’orecchio da vibrazioni dell’aria o di qualsiasi altro ambiente. Può essere anche percepito per contatto diretto con oggetti in vibrazione. L’essere umano percepisce i suoni la cui frequenza è compresa tra 16 Hz e 20 000 Hz. Il rumore è un agente fisico potenzialmente lesivo per l’intero organismo. I danni da rumore si distinguono in:
1) Danni uditivi:
a) trauma acustico acuto (da rumore impulsivo cioè molto breve e molto intenso.
b) trauma acustico cronico (più frequente) per esposizione prolungata a livelli sonori elevati
2) Danni extra – uditivi
La sordità da rumore ha la caratteristica di colpire dapprima le alte frequenze, manifestandosi inizialmente all’esame audiometrico con una caduta sui 4000 Hz seguita da una risalita alle frequenze più elevate. Questo conferisce al tracciato audiometrico una morfologia particolare detta “a cucchiaio”.
Inoltre in questa fase la perdita di udito non viene notata dal paziente, essendo lontana dalle frequenze del parlato, tutt’al più il soggetto può notare (o essere indotto a notare) fenomeni come il “non sentire più l’orologio o la suoneria del telefono”.
Questo interessamento elettivo delle frequenze intorno a 4.000 Hz viene spiegato con una particolare vulnerabilità delle cellule del giro basale della coclea (dove sono “localizzate” le alte frequenze), che viene attribuito a ragioni circolatorie (zona di confine tra due territori arteriosi) o a fenomeni locali di risonanza.
Aggravandosi il danno con il protrarsi dell’esposizione il deficit si estende coinvolgendo progressivamente le alte frequenze, soprattutto quelle più basse, fino ad interessare le frequenze del parlato. Possiamo quindi riconoscere schematicamente nell’evoluzione del danno da rumore diverse fasi:
I periodo: dura per i primi 10-20 giorni di esposizione al rumore; sono presenti acufeni a tonalità acuta e sensazione di “orecchio pieno”, lieve cefalea, senso di fatica e di intontimento alla fine del turno di lavoro; alla fine di questo periodo iniziale i sintomi tendono ad attenuarsi.
II periodo: dura da mesi ed anni; in questa fase la sintomatologia soggettiva è completamente muta e il danno uditivo è rilevabile solo mediante audiometria.
III periodo: è la fase in cui il soggetto comincia ad accorgersi di perdere l’udito
IV periodo: il deficit uditivo diventa grave, compare il fenomeno del recruitment: un segnale acustico ad un certo livello di intensità non è udito affatto, ma basta un incremento di pochi dB perché venga percepito molto forte, distorto e particolarmente fastidioso, ci sono acufeni persistenti, fugaci vertigini rotatorie, senso di incertezza nella deambulazione.