Come sono effettuate le verifiche periodiche degli impianti elettrici?
La verifica periodica ha lo scopo di accertare la permanenza delle condizioni di sicurezza sugli impianti elettrici. La verifica periodica comprende le tre fasi sotto elencate.
1. Esame a vista
E’ un esame preliminare alle prove e deve accertare che i componenti elettrici siano:
conformi alle prescrizioni delle relative norme,
scelti e messi in opera correttamente,
non danneggiati visibilmente.
E’ parte integrante dell’esame a vista l’analisi della documentazione relativa all’impianto elettrico (planimetrie, schemi elettrici, ecc.).
2. Prove e misure
Vengono eseguite, utilizzando appropriati strumenti, al fine di accertare la rispondenza dell’impianto alle Norme CEI. In funzione della tipologia dell’impianto possono essere:
prova di continuità,
prova di efficienza delle protezioni differenziali,
misura dell’impedenza dell’anello di guasto,
misura della resistenza di terra,
ecc..
3. Rilascio del verbale di verifica – periodicità
Il verbale di verifica contiene i risultati degli esami compiuti ed eventuali osservazioni e prescrizioni.
La periodicità con cui devono essere eseguite le verifiche periodiche è fissata dal D.P.R. 462/01 in:
due anni per gli impianti di terra ed i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche negli ospedali, nelle case di cura, nei cantieri e comunque nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio. La caratteristica dei locali “a maggio rischio in caso d’incendio” è in genere rilevabile dall’analisi dei rischi fatta per ottemperare la 626/94; sono da ritenersi comunque tali tutte le attività lavorative soggette al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi – DI 16/2/82 – aziende ed uffici nei quali siano impegnati oltre 500 addetti; alberghi, pensioni, motel, dormitori e simili con oltre 25 posti letto; scuole con oltre 100 persone presenti; locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a 1000 m2; locali di spettacolo e di trattenimento con capienza superiore a 100 posti; industrie dell’arredamento, dell’abbigliamento e della lavorazione della pelle, calzaturifici con più di 25 addetti; ecc.);
due anni per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione;
cinque anni per tutti gli altri impianti di terra e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche.