CNIL ed il parere sulle telecamere intelligenti
L’autorità francese per la protezione dei dati (CNIL) è sempre stata molto attiva, infatti, sono numerosi i pareri e documenti rilasciati sul fronte privacy e protezione dei dati, rispetto ad altre autorità europee.
Recentemente il CNIL si è interrogata sull’uso delle telecamere intelligenti e termocamere in quanto si sono sviluppate in maniera considerevole per fare fronte all’emergenza sanitaria della pandemia COVID-19. L’impiego di questa tecnologia comporta un maggiore controllo negli spazi pubblici o luoghi aperti al pubblico, con i relativi pericoli per le libertà degli interessati/cittadini.
Queste telecamere diventano smart grazie a software che arricchiscono le funzionalità di tali dispositivi che oltre a misurare la temperatura corporea delle persone possono rilevare se un soggetto indossa o meno la mascherina al viso, ma anche se viene rispettata la distanza di sicurezza sociale, aspetti che superano ampiamente le potenzialità della vista umana.
Il CNIL evidenzia alcune garanzie che questi strumenti devono o dovrebbero garantire:
- La proporzionalità del loro funzionamento rispetto alla finalità;
- La conservazione limitata nel tempo delle informazioni acquisite;
- L’adozione di misure di pseudominizzazione o anonimizzazione;
- L’esclusione di un monitoraggio personale.
Il garante francese evidenzia la necessità di predisporre un quadro giuridico speciale per questo settore in quanto le telecamere intelligenti trattano dati sensibili (informazioni sanitarie come la misurazione della temperatura corporea e/o informazioni biometriche), il diritto di opposizione per gli interessati è particolarmente difficile in quanto tali dispositivi si trovano in luoghi pubblici o spazi aperti al pubblico e non sempre di facile individuazione. In merito a quest’ultimo punto, è stata avanzata una idea, ovvero la possibilità alle persone di esprimere l’opposizione al trattamento attraverso un significativo movimento corporeo (un “no” espresso con movimento della testa) ma questa idea è risultata di difficile attuazione nella pratica e risulterebbe un onere eccessivo per le persone, in ragione del considerato numero di telecamere intelligenti, soprattutto nelle grandi città.
Il COVID-19 ha impattato sulle nostre vite in maniera massiva, sia dal punto di vista sanitaria, sia dal punto di vista lavorativo (implemento dello smart working in tantissimi settori), sia dal punto di vista delle abitudini di vita, ed anche il campo della privacy è stato colpito da questo virus che ha portato ad interrogarsi su nuove situazioni che sono sorte in questi mesi e che dovranno essere risolte in futuro.
La tecnologia può aiutarci nello sconfiggere questo nemico invisibile ma il tutto nel rispetto delle leggi in quanto ogni aspetto della nostra vita deve essere bilanciato con altri valori, in questo caso l aspetto sanitario si deve conciliare con la tutela delle libertà individuali (lo stesso è stato anche per l’app IMMUNI).