Audizione del Garante Privacy in Commissione Lavoro al Senato
Il Garante della Privacy, dopo il monito alle aziende del 2 marzo, richiama nuovamente l’attenzione sui diritti degli interessati in merito al trattamento e la protezione dei dati personali.
In occasione dell’Audizione in Commissione Lavoro al Senato del 13 maggio si è discusso sul diritto alla disconnessione da parte del lavoratore e sui controlli sistematici delle attività svolte da casa. Il Garante sottolinea di “assicurare in modo più netto di quanto già previsto, anche quel diritto alla disconnessione, senza cui si rischia di vanificare la necessaria distinzione tra spazi di vita privata e attività lavorativa”.
Seppure in un contesto emergenziale, il Garante pone l’accento sulla necessità di valutare le limitazioni alle libertà personali (giustificazione spostamenti, tracciamento contatti anche attraverso autodichiarazioni) sempre sulla base del principio di proporzionalità.
Parlando di rapporto di lavoro in cui il lavoratore deve essere tutelato (come previsto del resto dallo Statuto dei Lavoratori) anche nel contesto emergenziale, quindi:
– la provenienza da aree a rischio e i contatti con persone potenzialmente contagiate devono essere gestite senza indicare riferimenti nominativi di terzi;
– la comunicazione del medico relativa alla presenza di lavoratori fragili non deve riportare la patologia delle persone che necessitano di maggiore tutela;
– la comunicazione del Datore di Lavoro all’autorità sanitaria dei nominativi delle persone contagiate non deve essere estesa a RLS o colleghi;
– eventuali test sierologici proposti dal Medico Competente non devono essere comunicati ad altri soggetti, tantomeno al Datore di Lavoro;
– eventuali soluzioni più efficaci e basate su tecnologie non possono essere attivate senza la concertazione sindacale e non prima di aver effettuato un’analisi di impatto privacy (es. braccialetti elettronici);
– si ribadisce infine la base volontaria delle soluzioni di tracciamento dei contatti.