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Trasporti pericolosi


Il trasporto di merci pericolose, a causa delle possibili conseguenze di un evento incidentale, è da anni oggetto di studio da parte di un comitato di esperti ONU, con sede a Ginevra. Il rilascio di sostanze pericolose, a seguito di un incidente, può portare gravi conseguenze per l’ambiente come la contaminazione della falda acquifera, l’inquinamento di mari, laghi e fiumi, lo sviluppo di gas tossici. Da un’indagine svolta dall’Apat risulta che in Italia, tra il 1995 e il 2000, si sono verificati 227 incidenti stradali che hanno coinvolto mezzi per il trasporto di sostanze pericolose. Nel 10% dei casi sono state registrate serie conseguenze per l’ambiente. Visto l’utilizzo non marginale nei processi produttivi di tali sostanze, per disciplinarne il trasporto in questi anni sono state redatte le Raccomandazioni ONU (Orange Book) contenenti per esempio i criteri di classificazione delle merci pericolose, le tipologie degli imballaggi e delle cisterne e le etichette di pericolo. Le Raccomandazioni vengono aggiornate ogni due anni. L’ultima versione delle nuove regole, contenute nell’Adr 2005, è entrata definitivamente in vigore in Italia il 01/07/05 quando è terminato il regime transitorio durante il quale i trasportatori potevano ancora attenersi a quanto previsto dalla precedente edizione.

Le nuove disposizioni interessano a vario titolo sia i soggetti principali coinvolti nel trasporto (speditore, trasportatore e destinatario) sia operatori minori quali imballatori, caricatori, riempitori e gestori di cisterne. Particolare attenzione è rivolta allo speditore, intestatario del documento di accompagnamento, che deve fornire al trasportatore le informazioni sul tipo di pericolo, sulle dotazioni di sicurezza necessarie e sulla gestione dell’emergenza, assumendosene la completa responsabilità.

L’Adr 2005 rafforza il ruolo chiave del Consulente per la Sicurezza, cui spettano le verifiche degli adempimenti sulla security.

Inoltre tutti gli addetti coinvolti nelle operazioni di spedizione devono essere adeguatamente formati anche sulla security. Tra le altre novità introdotte dall’Adr, oltre a diversi criteri per la classificazione degli aerosol infiammabili, delle materie organometalliche, dei liquidi tossici per inalazione, delle materie infettanti e degli inquinanti ambientali, non possono non essere citate quelle riguardanti gli imballaggi, dove negli ultimi anni è cresciuto l’impiego di materie plastiche. Per valutarne la compatibilità chimica con le merci trasportate sono state definite delle prove con “liquidi standard”. Avvalendosi dei risultati di tali verifiche, il trasportatore è in grado di valutare l’idoneità dell’imballaggio scelto.

Infine, per le merci pericolose ad “alto rischio”, cioè per “quelle merci potenzialmente utilizzabili ai fini terroristici e che possono quindi causare effetti gravi come la perdita di vite umane o distruzioni di massa”, l’Adr 2005 richiede la creazione di un “Piano di sicurezza” che tra l’altro deve prevedere procedure per segnalare e fronteggiare minacce, violazioni della sicurezza o incidenti connessi alla sicurezza.