Responsabilità sociale: nuova parola d’ordine delle aziende
fonte Qualitaly
Sembra che i manager siano sempre più attenti alla qualità della vita dei dipendenti e ai problemi del sociale, almeno a quanto risulta dalla ricerca “Manager e impegno sociale: pregiudizi, esperienze e nuovi scenari”, realizzata da Ticket Accor Services in collaborazione con Media Hook, tra il 25 e il 29 giugno 2004, su 1084 manager italiani.
Responsabilità sociale d’impresa (RSI), dunque, come parola d’ordine delle aziende del Terzo Millennio, sempre più in prima linea nel campo delle attività sociali, con la coscienza che queste sono oggi uno dei fattori essenziali per lo sviluppo e per la produttività e, soprattutto, per migliorare la propria immagine. 8 manager su 10 (84%) ritengono che l’impegno sia oggi una priorità. I nuovi valori? Trasparenza (71%), qualità dell’ambiente di lavoro (59%) e solidarietà (52%). Non solo: il 52% dei manager (in pratica uno su due) ritiene che i temi del movimento No Global abbiano avuto un peso decisivo nella sensibilizzazione delle aziende verso attività di impegno sociale.
“Oggi, la parola chiave sembra essere diventata responsabilità. – spiega Graziella Gavezotti, amministratore delegato della divisione titoli di servizio di Gemeaz Cusin, gli inventori dei Ticket Restaurant, che ha da poco lanciato i buoni pasto equo e solidali, con una percentuale destinata a favore dell’Associazione Assegno Amico – Un’impresa, e i suoi manager in primis, devono oggi rispondere a esigenze, richieste, attese non soltanto economiche ma anche, e sempre più, sociali. Responsabilità sociale significa ripensare la propria strategia cercando soluzioni che, soddisfacendo le legittime attese di uno o più gruppi di interlocutori, diventino fattore di sviluppo della competitività dell’impresa”.
Manager: per uno su tre l’impegno va a favore del territorio. L’impegno fa immagine, ma questo non deve essere l’unico scopo
Secondo la ricerca, ben l’84% dei manager intervistati ritiene che le aziende oggi debbano puntare decisamente su attività di impegno sociale. Tali attività dovrebbero essere mirate non solo agli azionisti e investitori (67%), ma anche a dipendenti e collaboratori (63%) e consumatori (41%). Un dato molto importante: 1 manager su 3 (32%) ritiene importante che un’azienda faccia qualcosa in favore dell’ambiente, del patrimonio o dell’economia della comunità circostante.
Quali sono i benefici che i manager impegnati sperano di portare alle loro aziende? Prima di tutto, il miglioramento della loro immagine e della loro reputazione (58%). Alla domanda se ritengano eticamente corretto utilizzare attività sociali a scopo di immagine, 1 su 2 (48%) risponde che questo, comunque, non deve essere l’unico fine.
Le azioni di impegno sociale ritenute più efficaci? Al primo posto, c’è la valutazione/misurazione del clima aziendale (62%), uno strumento sempre più diffuso che permette ai manager di capire il grado di vivibilità dell’ambiente di lavoro, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Al secondo, il cosiddetto Cause Related Marketing (53%), ovvero azioni promozionali a sostegno di una causa sociale. Vengono poi le sponsorizzazioni (46%), le campagne sociali e ambientali (42%).
La sfida è sicuramente importante e difficile, se è vero che le azioni di impegno sociale già intraprese hanno trovato in azienda, tra dipendenti e collaboratori, atteggiamenti di interesse (27%) e di entusiasmo (24%), ma anche di scetticismo (21%), di pregiudizio (17%) e di indifferenza (8%). Sicuramente molta strada resta ancora da fare.
La mappa dei nuovi valori: trasparenza, qualità della vita e solidarietà. E un manager su due si dice influenzato dai temi no global
Viene poi la lista di quelli che sembrano essere i 5 nuovi valori dei manager impegnati: la trasparenza (71%), la qualità dell’ambiente di lavoro (59%), la solidarietà (52%), il rispetto per l’ambiente (39%) e lo sviluppo sostenibile (25%).
Quali sono, secondo gli intervistati, i motivi e i fatti di recente attualità per cui si registra da parte delle aziende questa ondata di interesse sul versante dell’impegno sociale? Innanzitutto, i problemi finanziari di alcune grandi imprese italiane (61%), fatti che hanno spinto molti manager e imprenditori a interrogarsi. Più sorprendenti sono, poi, il peso e la diffusione dei temi sollevati dal movimento No Global (52%) e dalla sempre maggiore attenzione che i media prestano alle tematiche sociali e ambientali (41%).
Non solo. Altri fatti di attualità. che hanno fatto crescere l’attenzione verso la qualità della vita in ufficio. sono stati i sempre più frequenti casi di mobbing (26%) e il rinnovato interesse per i nuovi diritti dei lavoratori (12%).
Sintesi dei dati emersi dal questionario
Segue uno spaccato dei dati più significativi tra quelli emersi dal questionario utilizzato per l’indagine “Manager e impegno sociale: pregiudizi, esperienze e nuovi scenari”, al quale è stato sottoposto un campione composto da 1084 manager italiani (Amministratori Delegati, Direttori Generali, Direttori Marketing, Direttori del Personale, Responsabili Risorse Umane e Titolari) appartenenti a:
Aziende fino a 9 dipendenti: 31%
Aziende fino a 49 dipendenti: 34%
Aziende fino a 249 dipendenti: 21%
Aziende oltre i 250 dipendenti: 14%
1. Ritiene che le aziende oggi debbano sviluppare attività di impegno sociale?
Sì 84%
No 16%
2. Quali sono, a Suo avviso, i primi stakeholder cui un’azienda deve far riferimento nell’iniziare un percorso di responsabilità sociale?
Investitori e azionisti 67%
Dipendenti e collaboratori 63%
Clienti 55%
3. Secondo Lei, che tipo di benefici può apportare un impegno dell’azienda nel campo della RSI?
Miglioramento dell’immagine e della reputazione 58%
Crescita di fidelizzazione dei dipendenti 45%
4a. Quali delle seguenti azioni di RSI nei confronti del personale ha avuto modo di conoscere?
Valutazione/ misurazione del clima aziendale 69%
Corsi di formazione/ alfabetizzazione 61%
Giornale aziendale 56%
4b. Quali delle seguenti azioni di RSI nei confronti di soggetti esterni ha avuto modo di conoscere?
Donazioni, ristrutturazioni e sponsorizzazioni legate al territorio 71%
Cause related marketing 62%
Erogazione di crediti a soggetti bisognosi e associazioni non profit 49%
5. Quali riterrebbe più utili per la Sua azienda?
Valutazione clima aziendale 62%
Cause related marketing 53%
Sponsorizzazioni 46%
6. Se sono state intraprese, quale atteggiamento hanno incontrato, fra dipendenti e collaboratori, eventuali azioni di RSI all’interno della Sua azienda?
Interesse 27%
Entusiasmo 24%
Scetticismo 21%
Pregiudizio 17%
Indifferenza 8%
7. Su quali dei seguenti valori farebbe leva per sviluppare azioni di responsabilità sociale?
Trasparenza 71%
Qualità dell’ambiente di lavoro 59%
Solidarietà 52%
8. Ritiene eticamente corretto che attività di impegno sociale dell’azienda siano utilizzate a scopo di immagine?
Sì, assolutamente 34%
Sì, ma non deve essere l’unico scopo 48%
No, affatto 13%
Non risponde 5%
9. Secondo Lei, quali sono i fatti o i temi di recente attualità che hanno portato a un maggiore interesse delle aziende sul versante della responsabilità sociale?
Recenti scandali finanziari 61%
La diffusione del movimento No Global 52%