Nuovo Codice dell’ambiente
È stato pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 96 della Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile scorso, il decreto legislativo 152/2006 recante Norme in materia ambientale, con entrata in vigore il 29 aprile.
Il decreto attua la delega conferita al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale con la Legge n. 308 del 2004.
Una importante novità introdotta dal nuovo Codice riguarda la Tarsu. L’art. 195 cancella la possibilità di assimilare i rifiuti prodotti da imprese e esercizi commerciali ai rifiuti urbani e, quindi, di affidarli al servizio pubblico di raccolta gestito dai Comuni. Ciò ha due conseguenze per le imprese: l’esonero dal pagamento della Tarsu e l’aggravio in termini di adempimenti relativi allo smaltimento.
Secondo la nuova disciplina, tutti i rifiuti prodotti da imprese o enti che utilizzano una superficie non superiore a 150 mq nei Comuni fino a 10.000 abitanti e non superiore a 250 mq nei Comuni con più di 10.000 abitanti, non potranno più essere assimilati agli urbani.
Inoltre, non è possibile di norma assimilare ai rifiuti urbani, quelli che si formano nelle aree produttive, nei magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti in uffici, mense, spacci, bar.
Di conseguenza, le suddette imprese non pagheranno più la tassa o tariffa sui rifiuti.
Aumenteranno però gli obblighi per i produttori di questi rifiuti: dovranno attribuire il codice identificativo Cer a tutti i rifiuti prodotti e compilare i documenti di trasporto e i registri di carico e scarico.