L’ISO prosegue con le Linee guida sulla responsabilità sociale
L’ISO (International Organization for Standardization), organismo mondiale di normazione, ha dato inizio all’elaborazione di norme internazionali nel settore della responsabilità sociale (RS) delle imprese; tale norma, scritta in un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile anche dai non addetti ai lavori, costituirà un “documento guida”, non utilizzabile per scopi certificativi, con i seguenti obiettivi:
assistere le organizzazioni nel realizzare la propria responsabilità sociale;
fornire le linee guida pratiche per rendere operativa la RS, identificare e coinvolgere gli stakeholders e rendere credibili le proprie considerazione sull’impegno circa la RS;
sottolineare le prestazione e il miglioramento;
accrescere la fiducia e la soddisfazione dei clienti e degli stakeholders;
essere coerente con la documentazione e le convezioni internazionali e le norme ISO;
promuovere una terminologia comune sulla RS;
allargare la visibilità e la consapevolezza della RS al pubblico,
limitare la diffusione di documenti sulla RS non riconosciuti.
La decisione di elaborare un documento guida sulla RS è stata presa dall’ISO dopo la Conferenza internazionale, tenutasi a Stoccolma il 21 e 22 giugno 2004; l’ISO, sulla base del favorevole riscontro della conferenza, ha ritenuto che non erano necessari ulteriori studi di fattibilità e ha concluso che il lavoro di redazione del documento d’indirizzo sulla RS dovesse iniziare subito.
Secondo il segretario generale dell’ISO, Alan Bryden, “La decisione dell’ISO è basata su un’analisi accurata di tendenze ed iniziative sulla RS e sul coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate. Il consenso raggiunto mostra il riconoscimento che l’ISO non solo fornisce una crescente raccolta di standard tecnici, ma può anche fornire soluzioni e una guida sui temi sociali e ambientali nell’economia globale”.
Gli standard-guida dell’ISO sulla responsabilità sociale vogliono aggiungere valore e in alcun modo sostituirsi agli accordi intergovernativi esistenti, come la Dichiarazione universale sui diritti umani dell’Onu, le convenzioni dell’International Labour Organization (ILO) e altre convenzioni Onu.
Nell’assumere questa decisione, ISO ha sottolineato che la responsabilità sociale coinvolge nuovi soggetti e categorie di parti interessate nel sistema ISO, diversi da quelli che sono stati tradizionalmente trattati e che per questo motivo il lavoro sulla RS dovrà essere fatto “in un modo innovativo ma in ogni caso coerente con i principi fondamentali di ISO”.
Oltre alle delegazioni degli enti normatori nazionali membri ISO, alla conferenza di Stoccolma erano presenti i rappresentanti di organismi internazionali (ad esempio Onu, Consumers International, Ocse e International Institute for Sustainable Development) comprese le associazioni non governative e le associazioni di consumatori, provenienti da tutto il mondo ed in particolare da Paesi in via di sviluppo; secondo Khaled ABU Osbeh, rappresentante del Global Compact delle Nazioni Unite, il lavoro dell’ISO dovrebbe offrire importanti possibilità di partecipazione ad aziende ed altre categorie dei paesi in via di sviluppo; la normazione sulla RS può aiutare le aziende dei paesi in via di sviluppo a competere su un terreno più equo con le loro controparti in altri paesi; l’ISO potrebbe inoltre aiutare i partecipanti del Global Compact ed altri organismi ad internazionalizzare i principi e valori universali. I governi nazionali dei paesi in via di sviluppo potrebbero anche scegliere di utilizzare norme ISO per sviluppare i propri approcci nazionali o regolamentari.
Il principale punto di discussione della conferenza è stato il lavoro svolto dall’Advisory Group (AG) sulla RSI, creato dall’ISO nel 2003; il lavoro svolto da AG ha trovato un forte allineamento con le discussioni e le tematiche affrontante durante il congresso da parte di tutte le categorie presenti.
L’esauriente rapporto realizzato da AG ha portato alla conclusione che ISO deve proseguire il lavoro sulla RS indicando del resto delle raccomandazioni da seguire:
facilitare la definizione, l’attuazione, il mantenimento e d il miglioramento di strutture RS presso le organizzazioni, in modo contribuire alla sviluppo sostenibile;
accrescere la consapevolezza della RS creando una norma unica accettata dal più ampio consenso di stakeholders;
migliorare la conoscenza e l’osservanza dei principi universali espressi dalle nazioni Unite per esempio principi Global Compact, Dichiarazione Universale dei diritti Umani, dichiarazione dell’ILO sui principi fondamentali e dei diritti dei lavoratori, dichiarazione Di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile;
facilitare la liberalizzazione dei mercati e rimuovere le barriere commerciali attuando un mercato aperto ed equo;
evitare che si creino conflitti con documenti preesistenti sulla RS.
L’ISO ha assegnato all’ente normatore brasiliano e SIS (ente normatore Svedese) la leadership del gruppo di lavoro incaricato di sviluppare una norma internazionale che fornisca linee guida sulla responsabilità sociale delle imprese. Il gruppo di lavoro sulla responsabilità sociale riferirà direttamente al Tecchnical Management Board (TMB), l’organismo tecnico che sovrintende l’attività di più di 186 comitati ISO.
L’ISO sottoporrà ai propri membri la proposta di un nuovo Work Item per lo sviluppo della norma sulla responsabilità sociale. I membri dei Paesi che aderiscono al WG ISO, avranno tre mesi di tempo per votare sulla proposta, che sarà accettata se approvata da una maggioranza dei membri votanti e con l’impegno di almeno cinque di essi a partecipare attivamente ai lavori. Per ognuno di tali membri dovrà essere garantita la partecipazione di esperti in rappresentanza dei seguenti sei stakeholders: industria, governo, lavoratori, consumatori, organizzazioni non governative e altre parti interessate.
Come previsto dalle regole ISO, il gruppo di lavoro realizzerà un progetto di norma che abbia il consenso di tutti gli esperti che partecipano ai lavori. Gli organismi membri che hanno nominato gli esperti dovranno insediare degli analoghi organi tecnici nazionali ”mirror group”, per interfacciare i lavori sulla responsabilità sociale e per formulare le rispettive posizioni nazionali sui successivi sviluppi della norma.
L’UNI ha raccolto in anticipo la sfida ed ha già costituito il proprio gruppo di lavoro “Responsabilità sociale delle organizzazioni”.