La sicurezza nel Comune di Magnago (MI)
Uno dei nostri consulenti ha incontrato, il 21 marzo c.a., il geometra Casati, Tecnico dei Lavori Pubblici e Manutenzioni e Responsabile del Nucleo della Protezione Civile del Comune di Magnago. Il geometra Casati ha tracciato durante l’intervista un quadro puntuale dell’applicazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro della realtà in cui egli opera e delle reazioni dei soggetti coinvolti. Egli ha inoltre risposto alle nostre domande nei seguenti termini.
Quanti abitanti fa il Comune di Magnago e quali sono le mansioni svolte dai suoi dipendenti?
Attualmente vivono a Magnago 8100 persone circa. I dipendenti di questo comune sono impiegati amministrativi e tecnici; addetti alla manutenzione stradale e delle scuole; assistenti domiciliari; Polizia municipale. Vi sono poi coloro che lavorano nella scuola materna e nell’asilo cioè insegnanti, cuoca e aiuto cuoca e gli addetti alle pulizie. E infine i volontari della Protezione civile.
Com’è organizzata la sicurezza all’interno del Comune di Magnago?
Come è previsto dal decreto legislativo 626/94 è stato redatto un documento di valutazione dei rischi, e sono state individuate le figure previste dalla legge, quali Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e addetti alla gestione delle emergenza. Infine sono stati effettuati corsi di formazione e informazione per sensibilizzare i dipendenti verso della sicurezza sui luoghi di lavoro. I lavoratori hanno risposto abbastanza bene all’introduzione del sistema di gestione della sicurezza. Bisogna riconoscere che i giovani sono più interessati rispetto agli anziani perché hanno una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’attività lavorativa. Spesso i lavoratori in servizio da anni obbiettano alle varie direttive date affermando: “ho sempre lavorato così e non mi è mai successo nulla, perché ora dovrei usare i dispositivi di protezione individuale?” I più restii ad applicare le norme in materia di sicurezza comunque sono gli addetti ai servizi esterni.
Come avete informato i lavoratori?
Gli interventi di formazione sono stati numerosi e di diversa tipologia dall’informazione generale sulla 626 rivolta a tutti i dipendenti ad un corso di formazione destinato ai soli utilizzatori di attrezzature munite di videoterminale e per gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi; dall’informazione sulla prevenzione incendi e sull’evacuazione. Purtroppo l’informazione non avviene periodicamente per mancanza di tempo. Comunque ogni nuovo assunto viene adeguatamente formato.
E’ stato definito un piano di evacuazione?
I piani di evacuazione per i due edifici municipali sono in fase di definizione, una volta ultimati ed approvati, i dipendenti saranno informati in merito alle varie procedure.
Organizzate riunioni periodiche come previsto dall’articolo 11 della 626?
Sì, almeno una volta all’anno.
Fate dei controlli interni per verificare l’applicazione della normativa?
Sì, ad esempio gli addetti alla squadra di emergenza hanno il compito di verificare la funzionalità dei mezzi di estinzione e dei percorsi di evacuazione.
Come avviene il vostro aggiornamento normativo e come fate a conoscere i nuovi obblighi?
Ci aggiorniamo leggendo la Gazzetta Ufficiale e il notiziario “Fra…le notizie” e facendo ricerche su Internet.
Quali procedure seguite in caso di affidamento di lavori in appalto?
L’asta pubblica.
I candidati devono presentare una dichiarazione per gli adempimenti dettati dall’articolo 4 della 626, certificazione dei macchinari utilizzati, la dichiarazione di messa a terra dei ponteggi e tutto ciò che è previsto dalla normativa vigente.
Se l’appalto ricade nell’ambito del decreto 494/96, il comune redige il Piano Operativo di Sicurezza. In caso contrario quest’ultimo deve essere stilato dalla ditta appaltatrice.
Quale reputa sia l’aspetto più complicato per la gestione delle pratiche in materia di sicurezza?
Sarebbe necessario individuare almeno una persona che si occupasse solo di sicurezza: è difficoltoso dover affrontare 1000 cose più la sicurezza.
E’ stato difficile impostare questa organizzazione della sicurezza?
No, la cosa difficile è stato convincere le persone, politici e dipendenti, della necessità di affrontare i problemi legati alla non gestione della sicurezza.
Che cosa ha fatto la Protezione Civile per il paese?
Ha redatto il piano di emergenza per tutta la popolazione.
In una scala da 1 a 10 quanto ritiene sia importante il fattore sicurezza in una realtà come quella del Comune di Magnago?
Decisamente 8!
Quali possono essere i miglioramenti da attuare e quali consigli può dare ad un comune che deve organizzare e gestire la sicurezza?
A Magnago abbiamo già intrapreso molte iniziative per i miglioramenti strutturali per i nostri edifici, in sede della prossima riunione periodica, proporrò degli interventi di formazione periodici per il personale. Ai comuni nei quali il sistema di gestione della sicurezza è in fase di organizzazione, consiglio di cercare del personale che “creda” nella validità della gestione della sicurezza.
Che cosa cambierebbe infine nella normativa?
La legislazione in materia è in continua evoluzione, spesso le leggi sono contraddittorie ed è difficile districarsi nel panorama legislativo, sarebbe forse opportuno raggrupparle in un testo unico.
Frareg ringrazia il geometra Casati Tecnico dei Lavori Pubblici e Manutenzioni e Responsabile del Nucleo della Protezione Civile del Comune di Magnago per la disponibilità e la gentilezza dimostrata.