Kyoto si assicura un futuro
Il dodicesimo vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico si è chiuso con un accordo che riuscirà a prolungare la vita del protocollo di Kyoto oltre la scadenza naturale del 2012. Le 189 nazioni riunite a Nairobi hanno deliberato che i paesi oggi vincolati al taglio delle emissioni cominceranno l’anno prossimo a discutere sulla revisione del protocollo, ma in modo da assicurarne la sopravvivenza anche dopo il 2012 ( e in modo da tranquillizzare gli investitori che solo quest’anno riverseranno oltre 20 miliardi di euro sul mercato del carbonio). Poi, nel 2008, anche i paesi in via di sviluppo cominceranno a discutere sulla possibilità di porre restrizioni alle loro emissioni di CO2. Infine, è stato approvata l’istituzione di un fondo per facilitare il flusso di investimenti in energia rinnovabile anche in Africa, finora rimasta ai margini del consistente flusso di investimenti assicurato dai meccanismi di Kyoto.
Il vertice potrebbe anche essere definito un successo, ma quel che ci attende è miliardi di dollari di danni in calamità climatiche. La distruzione di ecosistemi vitali come le foreste e le barriere coralline. Risorse idrche che scompaiono o che vengono contaminate dall’acqua salata.
Il divario fra queste previsioni di sventura e le deliberazioni del vertice, resta enorme.
Comunque, accordare 189 elementi con culture, economie e speranze spesso diametralmente opposte; è pur sempre un’impresa ardua. Cina ed India hanno mostrato di voler collaboare, ma senza rinunciare al diritto di intoccabilità riservato loro da Kyoto. La Russia a proposto di lasciare la possibilità di riduzione volontarie delle emissioni ma la pratica è stata rimandata al vertice del 2007, che si terrà a Bali. E gli Stati uniti sono andati avanti nella linea Bush: ridurre le emissioni farebbe male all’economia più grande e più inquinante del mondo.
In questa lunga serie di scadenze temporali, quella più cruciale è fissatta per il gennaio 2009: nessun vertice, nessun trattato internazionale. E’ la data di insediamento del quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti.