Investire nella Qualità: una rassegna dei principali aiuti
Fonte: sito UNI
L’azienda impegnata nel cammino per la Qualità, e che oggi si trova ad avviare un sistema qualità o ad aggiornare l’esistente in base alla Vision, sa che può contare su una serie di agevolazioni messe a disposizione dalle autorità pubbliche e dal sistema camerale.
Accade tuttavia che, visto il carattere “locale” di numerose iniziative a sostegno della Qualità, manchi un quadro unitario e coerente cui fare riferimento per raccogliere informazioni: l’operatore rischia quindi di essere disorientato e di mancare importanti opportunità di finanziamento.
Con questo articolo intendiamo tracciare un percorso che colleghi le diverse misure previste dalle Regioni – nell’ambito dei Fondi Strutturali UE – a sostegno degli investimenti nei Sistemi Qualità. In una prossima occasione ci prefiggiamo l’obiettivo di ampliare la rassegna anche ad altri canali di finanziamento ed opportunità.
Prima di scendere nel dettaglio delle singole Regioni, giova ricordare le due principali opportunità a livello nazionale: la legge 488/92 e la legge 215/92 – Azioni positive per l’imprenditoria femminile, entrambe riconducibili alle competenze del Ministero delle Attività Produttive, Direzione Generale Coordinamento Incentivi alle Imprese.
La legge 488 è lo strumento attraverso cui il Ministero dell’Industria distribuisce alle aziende italiane la gran parte (circa il 50%) di quelli che comunemente vengono definiti “contributi a fondo perduto”, erogati a fronte di investimenti; si tratta di una cifra che si approssima ai 3 miliardi di euro per anno, suddivisi in tre bandi: Industria servizi ed edilizia; Turismo; Commercio. Le spese finanziate dalla legge si possono sostanzialmente identificare in tutti gli investimenti in beni durevoli, materiali ed immateriali che l’azienda dovrà effettuare, a partire dal giorno successivo a quello della presentazione della domanda senza retroattività. In particolare, la legge finanzia le spese di consulenza per l’ottenimento delle Certificazioni di qualità (UNI e ISO 9000) e Ambientali (ISO 14001 e EMAS).
La legge 215/92 è lo strumento principale di agevolazione attraverso il quale il Ministero dell’Industria mette a disposizione dell’imprenditoria femminile stanziamenti, sotto forma di contributi in conto capitale, erogati a fronte di investimenti; per l’anno 2001 la cifra stanziata è pari a poco più di 300 miliardi di lire. Sono ammessi alle agevolazioni gli investimenti finalizzti all’avvio di attività imprenditoriali, all’acquisto di attività preesistenti, alla realizzazione di progetti aziendali innovativi e all’acquisizione di servizi reali detinati, tra l’altro, allo sviluppo di sistemi qualità.
Lasciando il livello statale, dobbiamo precisare che le forme di incentivazione Regionali – su cui concentreremo l’indagine – generalmente derivano dalla più ampia iniziativa europea dei Fondi Strutturali. Questi ultimi perseguono tre fondamentali obiettivi:
Obiettivo 1: promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo;
Obiettivo 2: sostenere la riconversione economica e sociale delle zone che devono affrontare problemi strutturali, tra le quali figurano le zone che subiscono mutamenti socioeconomici nei settori industriale e dei servizi, le zone rurali in declino, le aree urbane in difficoltà e le zone in crisi dipendenti dalla pesca;
Obiettivo 3: offrire un sostegno all’adeguamento e all’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione.
Per quanto riguarda specificamente l’Obiettivo 1, esso in Italia interessa le seguenti Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Ognuna delle suddette regioni ha elaborato un Piano operativo Regionale (POR) – successivamente approvato da Bruxelles – che regola la gestione degli incentivi nel periodo 200-2006. I POR si declinano in misure di sostegno.
Per quanto riguarda la Basilicata, segnaliamo la misura 4.4 Aiuti ai servizi alle imprese, che mira tra l’altro a migliorare le prestazioni ambientali, la certificazione di qualità di prodotto e di processo (ECOLABEL, EMAS, ISO, etc.), la diffusione dei sistemi di gestione ambientale.
Per quanto riguarda la Calabria, segnaliamo l’Azione 4.1.d – Servizi alle imprese, che sostiene la domanda di servizi delle PMI regionali. In particolare, i servizi per la certificazione di qualità risultano essere tra quelli prioritari.
Per quanto riguarda la Campania, segnaliamo la misura 4.2 Sostegno allo sviluppo produttivo del tessuto imprenditoriale regionale, che prevede il sostegno all’acquisizione di servizi reali da parte delle PMI regionali, tra cui i servizi per la certificazione e sistema aziendale di qualità.
Per quanto riguarda il Molise, segnaliamo la misura 4.4 Sostegno “de minimis” ai servizi reali delle PMI. Tra i servizi individuati come prioritari, quelli per la certificazione di qualità.
Per quanto riguarda la Puglia, segnaliamo la misura 4.1 Aiuti al sistema industriale (PMI e Artigianato)che alla lettera a) promuove azioni di diffusione dei servizi reali alle imprese, nel campo della qualità, dell’ambiente, del trasferimento tecnologico, dell’addestramento e della riqualificazione degli addetti. Per quanto si faccia più volte esplicito riferimento alle norme ISO 14000 e non alle ISO 9000, nulla fa ritenere di poter escludere queste ultime dall’ambito di applicazione della misura.
Per quanto riguarda la Sardegna, segnaliamo la misura 4.1 Rafforzamento competitivo del tessuto imprenditoriale locale, lettera B; tale tipologia di azione è destinata a promuovere un sistema coordinato di agevolazioni alle imprese, in termini di riduzione dei costi imputabili, per l’acquisizione di servizi reali avanzati che non verrebbero altrimenti ordinariamente richiesti dalle PMI di un’area a bassa densità imprenditoriale, oppure avrebbero impatti di costo penalizzanti per le micro-imprese dell’isola. L’azione prevede interventi a favore di piccole e medie imprese nei settori industriale, dell’artigianato, del turismo e dei servizi per l’acquisizione di servizi finalizzati a potenziare e migliorare lo sviluppo delle imprese esistenti per quanto concerne, tra l’altro, la realizzazione di sistemi di qualità e la certificazione di processi e di prodotto.
Per quanto riguarda la Sicilia, fermandoci ad una prima lettura delle msiure, non risulterebbe essere menzionata l’implementazione di sistemi qualità. Suggeriamo comunque agli interessati di approfondire la possibilità, utilizzando i riferimenti mezionati qui a lato.
L’Obiettivo 2 interessa tutte le altre Regioni italiane. Per dare attuazione al regime di aiuti Comunitari, le Regioni debbono elaborare un Documento Unico di Programmazione, che va opportunamente approvato dalle autorità comunitarie.
Per quanto riguarda l’Abruzzo, segnaliamo l’azione 2.2.1. “Regime di aiuto a sostegno delle PMI per l’acquisizione di servizi reali – certificazione di sistemi aziendali“. Nell’ambito di tale intervento, saranno finanziati servizi finalizzati alla progettazione di sistemi per la tutela ambientale, all’impianto di un sistema qualità aziendale, secondo la normativa di unificazione europea, ovvero in base a normative nazionali, in particolare: Uni EN ISO 9000 e Vision 2000.
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, segnaliamo l’azione 1.1. Sviluppo delle attività produttive, volta, tra l’altro, a sostenere lecertificazioni di qualità (ISO 9001).
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, segnaliamo la misura 2.3.1. Acquisizione di servizi reali, che tende a favorire le PMI nell’acquisizione di consulenza strategiche in materia, tra l’altro, di qualità.
Per quanto riguarda il Lazio, segnaliamo la misura IV.1.1 Servizi reali per le PMI, che prevede di incentivare l’acquisizione, da parte delle PMI, di servizi qualificati di consulenza esterna, tra l’altro, in materia qualità (sistemi di qualità, certificazione di qualità, adeguamento alle normative comunitarie in materia di qualità di processo e di prodotti).
Per quanto riguarda la Liguria, segnaliamo la misura 1.4 Sostegno all’innovazione lettera E Qualità aziendale. L’intervento è finalizzato a migliorare il processo produttivo ed organizzativo e a favorire l’efficienza e la competitività delle imprese attraverso l’interiorizzazione di sistemi di qualità.
Gli investimenti ammissibili concernono l’elaborazione di uno studio di check-up aziendale e di definizione del manuale delle procedure relativo ai sistemi di qualità aziendale e di gestione ambientale, l’acquisizione di software di gestione e controllo e l’elaborazione di un programma di informazione al personale sulla gestione dei sistemi introdotti. È ammissibile l’adeguamento del sistema di qualità alla nuova normativa comunitaria in materia di certificazione di qualità (Vision 2000).
Per quanto riguarda la Lombardia, segnaliamo la misura 1.1. Incentivi agli investimenti delle imprese, con riferimentoi alla sottomisura A): aiuto alle PMI industria, commercio e turismo previsto dalla L. 488/92 e alla Sottomisura C): sostegno agli investimenti nelle aziende artigiane.
Per quanto riguarda le Marche, segnaliamo la misura 1.3. Incentivi per il miglioramento della qualità ed il rafforzamento della competitività delle PMI, che in particolare alla sottomisura 1 (Incentivi per l’acquisizione di servizi per la qualità e l’innovazione tecnologica) prevede l’erogazione di incentivi per investimenti e consulenze esterne, finalizzate all’acquisizione, tra l’altro, di servizi di certificazione di qualità aziendale rilasciata da organismi nazionali accreditati SINCERT o da organismi internazionali accreditati. Compresi anche i servizi di certificazione dei sistemi integrati (qualità – ambiente – sicurezza).
Per quanto riguarda il Piemonte, segnaliamo la misura 2.2.c. Consulenze strategiche per la qualificazione delle imprese, che finanzia, appunto, l’introduzione di sistemi di qualità e la relativa certificazione.
Per quanto riguarda la Toscana, segnaliamo la misura 1.4. Aiuti agli investimenti per servizi di consulenza, sottomisura 1, che agevola tra l’altro le consulenze per l’adeguamento alle normative in materia di qualitààdi prodotto e di processo ISO 9000.
Per quanto riguarda l’Umbria, segnaliamo la misura 2.2 Servizi alle imprese, innovazione, animazione economica, azione 2.2.1. Sostegno alla acquisizione di servizi reali, che prevede tra l’altro un sistema di aiuto diretto alle singole imprese per acquisire servizi per l’introduzione/miglioramento di sistemi di gestione anche certificati in materia di qualità (es: ISO 9000).
Per quanto riguarda la Valle d’Aosta , il Documento di programmazione non sembrerebbe fare esplicito riferimento ai servizi per la Qualità; oltre a segnalare comunque la misura 2 Sviluppo e consolidamento della cultura di impresa, è utile menzionare il servizio “Aiuto alla Consulenza”.
Per quanto riguarda il Veneto , segnaliamo la misura 1.5. Servizi alle imprese, che facilita l’accesso delle PMI ai servizi di consulenza esterna aventi carattere innovativo finalizzati tra l’altro all’innalzamento dei livelli di qualità aziendale che si concludano con il conseguimento della certificazione di qualità in base alle norme in materia, rilasciata da organismi accreditati dagli enti di accreditamento competenti.
Per quanto riguarda la Provincia autonoma di Bolzano, non trovando riferimenti espliciti alla implementazione di sistemi qualità, rinviamo comunque alla misure che in senso più generale sostiene lo sviluppo delle PMI.
Per quanto riguarda invece la Provincia autonoma di Trento, segnaliamo la misura 1.1. Interventi per l’insediamento, riconversione e riqualificazione delle piccole e medie imprese, che, assa I, che prevede l’incentivazione di servizi alle imprese, al fine di sostenerne la competitività, compresi tra l’altro i servizi di certificazione di qualità.