Attività ispettiva 2005 e sicurezza del lavoro: parte la nuova campagna dei controlli
tratto da: Mario Galli
Il protocollo d’intesa, siglato il 7 Aprile 2005 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, INPS e INAIL rappresenta un nuovo tentativo di semplificare e coordinare l’azione ispettiva. L’accordo, nato nel segno dell’art. 10, D.Lgs n. 124/2004, prevede la costituzione di un gruppo di lavoro che avrà il compito di elaborare il nuovo modello unificato di verbale di rilevazione degli illeciti ad uso del personale ispettivo. Inoltre, prevede la costituzione di gruppi congiunti di lavoro che dovranno elaborare altre misure di razionalizzazione. Nella convenzione è previsto un nuovo codice di comportamento degli ispettori con: le nuove norme deontologiche e operative, lo sviluppo di strumenti e procedure per lo scambio delle informazioni e la previsione di programmi comuni di aggiornamento.
Un altro importante provvedimento predisposto dal Ministero del Lavoro è la programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2005. In questo documento sono delineate le direttrici fondamentali dell’azione di vigilanza tra le quali, le più significative, riguardano la lotta al lavoro sommerso, la verifica delle condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro in edilizia, la tutela del lavoro minorile, il monitoraggio del cosiddetto lavoro atipico, il rispetto delle discipline sulle pari opportunità e sui fenomeni di mobbing. La nuova strategia non dovrà basarsi solo sul numero ma anche sulla qualità dei controlli da eseguire. In particolare l’obiettivo è di attestare le percentuali d’irregolarità delle aziende ispezionate intorno al 65-70%, a fronte dell’attuale 40%.
Sono previsti 95.300 accessi ispettivi da eseguire in tutte le regioni specie in quelle del mezzogiorno. Di questi ben 48.500 si occuperanno oltre che delle consuete verifiche (es. lotta al lavoro sommerso con impiego di lavoratori clandestini), anche delle verifiche delle realtà economiche gestite e organizzate da minoranze etniche (per esempio cinesi) operanti al di fuori di qualsiasi regolamento.
Nella lotta al sommerso, i settori prescelti dalla direttiva ministeriale sono l’agricoltura (soprattutto per la situazione critica cui versa sotto il profilo della tutela dei diritti alla salute e della sicurezza sul lavoro) e i pubblici servizi. Per quest’ultimo il Ministero, in considerazione dei particolari orari di lavoro, ha disposto azioni mirate da condurre al di fuori delle tradizionali fasce di attività settimanale e oraria.
Un altro settore su cui è necessario vigilare è quello dell’edilizia, tenendo in considerazione la gravità dei fenomeni infortunistici e la diffusione di forme di lavoro irregolare. L’azione ispettiva si concentrerà sia sulle piccole e medie imprese non iscritte alle Casse Edili, sia sull’area degli appalti pubblici. Per questo settore si preannuncia una stagione molto intensa di controlli, per il 2005 il numero minimo di interventi da realizzare è 34.000 distribuiti in tutte le regioni italiane, con maggiore intensità in quelle del mezzogiorno. Altri interventi ispettivi annunciati sono: la vigilanza sul lavoro minorile e sulle nuove forme di contratto di lavoro previste dal D.Lgs n. 276/2003, con particolare riferimento alle somministrazioni di manodopera e il lavoro a progetto, e in misura più ridotta la sorveglianza sulle pari opportunità e il mobbing.