L’idrogeno, l’energia del futuro
L’idrogeno diventerà il combustibile rinnovabile e inesauribile del futuro? I ricercatori seguono due piste diverse. La prima, molto avanzata e in fase di sviluppo, è quella delle pile a combustibile. La seconda – ancora agli inizi – è quella della fusione di nuclei di idrogeno.
Rispetto a una pila classica che “esaurisce” i reattivi elettrochimici che generano la corrente, una pila a combustibile è un generatore di elettricità (e, secondariamente di calore) che sfrutta la reazione tra l’idrogeno costantemente rinnovato (come combustibile) e l’ossigeno dell’aria (come comburente) per produrre acqua liberando elettroni. In Europa, negli Stati Uniti e in Giappone è in atto un’intensa attività di ricerca industriale su numerose varianti di pile a combustibile – sia per motori elettrici di automobili che per le nuove generazioni di centrali di elettricità e di calore. Si prevede una grande penetrazione sul mercato nel giro di uno-due decenni di questo tipo promettente di produzione energetica sostenibile.
La grande ambizione della fusione è riprodurre in maniera controllata il gigantesco processo di produzione di energia che avviene nell’universo stellare attraverso la fusione di nuclei di idrogeno in nuclei più pesanti di elio. Da quasi quattro decenni l’Europa ha avviato un vasto sforzo di ricerca su questa energia del futuro che eliminerebbe in modo radicale l’ipoteca rappresentata dall’esaurimento progressivo delle risorse fossili, senza produrre emissioni inquinanti o residui radioattivi. Attualmente la fusione è oggetto di una vasta cooperazione mondiale (ITER) intesa a realizzare a termine un primo reattore sperimentale.
fonte: Commissione Europea