Che cos’è l’inquinamento luminoso?
Se nel passato l’avvento dell’energia elettrica ha permesso all’uomo di evolversi e svilupparsi, tuttavia oggi si trova a fare i conti anche con gli svantaggi.
Ciò a cui si fa riferimento è l’inquinamento luminoso, ovvero l’insieme degli effetti della dispersione nel cielo notturno, di luce prodotta da sorgenti artificiali, che nel corso degli ultimi 30 anni è vertiginosamente salita del +10% annuo, nei paesi industrializzati. Unitamente all’inquinamento acustico , da calore ed elettromagnetico l’inquinamento luminoso è caratterizzato dall’ introduzione nell’ambiente di un fattore fisico in quantità tale da creare una perturbazione.
Le cause principali dell’aumento della luminosità del cielo notturno sono l’illuminazione di strade, edifici, impianti sportivi e attività pubblicitarie, ovvero tutta le emissioni dirette verso l’alto, in maggior misura quelle che vanno dalla linea dell’orizzonte a pochi gradi al di sopra di essa.
Gli effetti negativi più significativi:
- Modificazione paesaggistica (perdita della visione notturna)
- Deturpazione centri cittadini (interventi di illuminazione ad edifici non calibrati)
- Impossibilità da parte di astrofili e astronomi nell’osservare il cielo
- Alterazione del normale ritmo circadiano di vegetali e animali (alternanza giornaliera tra veglia e riposo)
- Ripercussioni sulla salute dell’individuo (alterazione ciclo della melatonina)
- Diminuzione sicurezza pubblica
- Dispendio economico ( spreco di illuminazione dovuto alla mancanza di un corretto dimensionamento degli impianti)
Per quanto riguarda il piano normativo, in assenza di una politica comunitaria in materia, occorre rivolgersi alla disciplina nazionale e locale, che a partire dagli anni ’90 ha subito una sensibilizzazione nei confronti di questo fenomeno.
L’inquinamento atmosferico che pervade le nostre città è spesso identificato con il termine “smog“. Questa parola, nata dalla fusione di “smoke” (fumo) e “fog” (nebbia), descrive perfettamente il fenomeno: una nebbia densa e opaca, carica di particolati e sostanze nocive. Le grandi aree urbane, con il loro traffico incessante e le molteplici attività industriali, diventano spesso epicentri di questo tipo di inquinamento. Oltre a rappresentare una minaccia per l’ambiente, lo smog ha gravi ripercussioni sulla salute pubblica. Di fronte a questa situazione, i corsi di formazione ambientale diventano strumenti essenziali, poiché educano le persone sulle sfide ecologiche e forniscono competenze per affrontare tali problematiche. Aumentando la consapevolezza, si possono ridurre le emissioni di inquinanti e promuovere soluzioni sostenibili che migliorino la qualità dell’aria nelle nostre città.