Il coronavirus
In attesa che i ricercatori mettano a punto un vaccino, il coronavirus, che ha già contagiato decine di migliaia di persone soprattutto in Cina, ora ha un nome: SARS-CoV-2. Glielo ha assegnato il Comitato Internazionale per la tassonomia dei virus, a indicare che si tratta di un fratello dei coronavirus responsabili della Sindrome respiratoria acuta, chiamata Sars-CoVs. Il virus Sars-Cov-2, che sta per Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2, causa dunque la malattia Covid-19.
Non si hanno ancora dati certi, ma le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere sulle superfici inanimate a temperatura ambiente solo alcune ore, anche se tale dato è ancora in fase di studio. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, la trasmissione principale non è legata al contatto da superfici, tanto è vero che l’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). Se affrontiamo l’aspetto riferito alle importazioni provenienti dalla Cina, l’attenzione ricade sui prodotti animali o i prodotti di origine animale e sugli alimenti. Questa situazione è dovuta alla situazione sanitaria degli animali in Cina, solo pochi prodotti alimentari di origine animale sono autorizzati per l’importazione nell’UE dalla Cina, a condizione che soddisfino rigorosi requisiti sanitari e siano stati sottoposti a controlli.
Un aspetto importante per la gestione della diffusione del virus passa anche dalla gestione del settore scolastico. Il Ministero della Salute ha provveduto a emanare una circolare per la gestione nel settore scolastico degli studenti di ritorno dalle città a rischio della Cina. Tale circolare raccomanda l’attivazione di misure precauzionali per bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e gli studenti, fino alla scuola secondaria di secondo grado, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. La misura di precauzione prevista in questi casi è quella di una sorveglianza attiva, quotidiana, del “Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento” attivato dal dirigente scolastico su segnalazione della famiglia. Tale monitoraggio consiste nella puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV.
Fermo restando il diritto inalienabile di bambini e ragazzi, di qualsiasi nazionalità, di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario, in uno spirito di massima precauzione, il Dipartimento favorisce una “permanenza volontaria fiduciaria” a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina. Il Ministero della Istruzione con un suo autonomo provvedimento darà indicazione ai dirigenti scolastici affinché tali assenze siano considerate giustificate.
Inoltre, se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale si consiglia di:
- contattare il numero di telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500 riferendo del recente viaggio;
- indossare una mascherina monouso se si è in contatto con altre persone;
- utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.