Demotivazione al lavoro, o Brownout
In relazione alle già ampiamente conosciute manifestazioni di Stress da Lavoro – correlato, spesso culminanti in casi di totale demotivazione al lavoro, note come fenomeni di “Burnout”, è stata riconosciuta negli ultimi anni, da parte di “executive coaches” e psicologi delle imprese, una forma meno nota di stress correlato al lavoro, definita con il termine “Brownout”.
Il termine deriva dall’industria energetica, riferito precisamente alla caduta di tensione nell’energia elettrica, che fa sì che le luci si abbassino o sfarfallino.
Nel mondo del lavoro, i dipendenti che soffrono di questa tipologia di malessere, sperimentano un calo simile dei loro livelli di energia, mostrando scarso impegno e demotivazione e soffrendo di una totale mancanza di interesse per il lavoro svolto.
Demotivazione al lavoro o Brownout”, cos’è e come funziona
Il brownout non è considerato grave come il burnout da lavoro, ma risulta molto più diffuso sul posto di lavoro.In un sondaggio condotto dalla società di coaching statunitense “Corporate Balance Concepts”, è stato stimato che il 5 percento dei 1.000 dirigenti esaminati soffrisse di burnout, mentre il 40 percento soffrisse di brownout.
A differenza della sindrome da burnout, che è un improvviso stato di esaurimento temporaneo, il brownout può avere effetti a lungo termine sulla vita professionale e personale di una persona.
Sintomi e somatizzazione
Sir Cary Cooper, professore di psicologia organizzativa e salute presso la “Manchester Business School”, riassume i sintomi del brownout con manifestazioni di disimpegno, malcontento, mancanza di interesse per lo sviluppo di nuove idee, scarsa propensione alla comunicazione ed alla socializzazione.
La somatizzazione derivante dai fenomeni di brownout presenta uno sbocco diretto anche sulla vita privata. Sono comuni nel particolare, accrescimento dell’aggressività, passività, scarsa propensione alla socializzazione con i familiari, il disinteresse a condividere il proprio tempo con essi e tendenza all’isolamento.
Cause
Una delle cause principali del brownout è identificata nell’abitudine da parte del lavoratore allo svolgimento di grandi quantità di lavoro tipicamente noioso o monotono, nella mancanza di uno scopo chiaro derivante dallo svolgimento delle proprie attività o nel sovraccarico, in termini di quantitativi di lavoro, del dipendente.
Tendenza comune delle aziende risulta essere la mancata sostituzione adeguata dei ruoli mancanti o lasciati vacanti, causa dell’incremento del carico di lavoro extra per i lavoratori rimasti.
Si denota inoltre una predisposizione a fenomeni di brownout nei soggetti che manifestano delusione, potenzialmente causata dal mancato avanzamento di carriera nel corso della vita lavorativa
Rischi
Il brownout, o esaurimento professionale parziale, rappresenta un rischio crescente nel mondo del lavoro moderno. Caratterizzato da una diminuzione dell’energia e della motivazione, il brownout può sfociare in produttività ridotta e disimpegno. È essenziale che le aziende riconoscano i segnali precoci, come la stanchezza persistente e la perdita di interesse, per prevenire conseguenze più gravi come il burnout completo.
Prevenzione
Tra le indicazioni utili alla prevenzione di fenomeni di brownout, si denotano:
- Predisposizione ad accettare una “sfida” in campo lavorativo. Un’operazione o attività che richiede un elevato grado di responsabilità o particolari capacità;
- Eventuale cambio di posto di lavoro verso una realtà più stimolante;
- Nella sfera privata, tendenza a seguire uno stile di vita più sano, prediligendo attività sportiva, alimentazione e sonno regolari.
- Partecipazione a corsi di gestione dello stress, per sviluppare strategie efficaci contro lo stress da lavoro correlato, migliorando così il benessere generale e la resilienza.