Rilevanza penale del fenomeno dell’elettrosmog
Attualmente, nonostante la disciplina vigente in materia di elettrosmog sia costituita da una normativa primaria (legge quadro n° 36/01 sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), non sono ancora stati definiti con certezza i rischi per la salute umana dovuti all’esposizione alle onde elettromagnetiche non ionizzanti.
Mancano infatti dati che attestano l’esistenza di processi biologici patogeni causati da esposizione alle suddette radiazioni ed gli studi statistici finora effettuati non hanno evidenziato una correlazione tra gli incrementi di certe patologie e l’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
Nonostante questo, il superamento dei limiti di legge sulle onde elettromagnetiche è considerato, secondo la giurisprudenza, un reato, riconducibile alla previsione di cui all’art.674 cod. pen. e punibile con l’arresto fino ad un mese o con l’ammenda fino a lire 400.000.
Secondo la Corte di Cassazione, le onde elettromagnetiche generate dagli elettrodi ad alta tensione non rientrano nella definizione prevista dall’art.674 cod. pen. di “cose atte ad offendere o molestare le persone”, in quanto, pur ammettendo la loro idoneità ad offendere ed infastidire le persone, non superano i limiti di tollerabilità previsti dai D.P.C.M. 23 aprile 1992 e 28 settembre 1995 e non è ancora stata dimostrata scientificamente la loro reale pericolosità per la salute umana.
Dal punto di vista penale edilizio, la Cassazione ha però richiesto la necessità di autorizzazione per la realizzazione delle strutture statiche di supporto agli impianti elettromagnetici (piattaforma in cemento armato e traliccio di metallo). A questo proposito, è interessante, inoltre, ricordare che il nuovo regolamento edilizio del Comune di Milano, intitolato “ tutela ambientale” (approvato dal consiglio comunale del 20 luglio 1999 con delibera regionale n.81/99 esecutiva dal 7 agosto 1999), impone la progettazione, la realizzazione e la manutenzione degli edifici in modo da proteggerli dall’inquinamento elettromagnetico e da radiazioni ionizzanti, dall’inquinamento atmosferico e da vibrazioni, al fine di favorire un miglioramento della qualità della vita.