Scuole più sicure con il certificato di collaudo statico e l’individuazione di responsabilità certe
L’agibilità di un immobile è la sua idoneità ad essere frequentato ed utilizzato senza alcun rischio per le persone, è, in pratica, l’atto amministrativo con cui l’autorità competente concede l’utilizzo di un immobile per uso pubblico previo accertamento del rilascio di tutte le certificazioni di tipo igienico sanitario, statico prevenzione incendi, ed altre secondo la destinazione d’uso. Nel caso specifico delle scuole, a prescindere dalla vetustà dell’edificio, si è spesso verificato un vero e proprio “conflitto di interessi” per Comuni e Province divenuti allo stesso tempo “controllori e controllati”, situazione che ha comportato per molti edifici la mancanza, ancora oggi, delle certificazioni di norma che legittimerebbero la loro agibilità.
L’idoneità strutturale di una scuola è garantita formalmente dal certificato del collaudo statico che ne attesta l’esito positivo e che viene conservato negli archivi dell’ente proprietario dell’edificio scolastico, sarà compito del datore di lavoro acquisire o richiedere il relativo certificato all’ente.
In quest’ambito sono due le questioni aperte che, allo stato attuale, non trovano un’esauriente codificazione nelle vigenti norme ma che tuttavia giocano un ruolo fondamentale per la sicurezza degli edifici: la verifica statica delle strutture e la manutenzione programmata.
La prima questione riguarda la difficoltà che il professionista incontra nella definizione delle caratteristiche geometriche e materiche dei diversi componenti strutturali, da qui la necessità di ottenere i dati indispensabili per le verifiche attraverso la strada rappresentata dalla diagnostica strutturale condotta direttamente sull’edificio per mezzo di rilievi, sondaggi, prove sui materiali e prove di carico sulle strutture.
Risulta, quindi, auspicabile una forma di collaborazione tra coloro che sono chiamati ad intervenire sulla struttura e coloro che ne fruiscono giornalmente.
La seconda questione riguarda la programmazione della manutenzione e del controllo periodico degli edifici, in particolare, in merito a quelli esistenti la normativa prevede un piano limitato ai soli interventi realizzati e che non è quindi obbligatorio estenderlo all’intero edificio.
Su questa materia sono partite proposte a livello regionale, finalizzate ad una catalogazione degli edifici sia pubblici che privati e ad una loro preventiva valutazione in termini di sicurezza statica, in particolare la regione Lombardia in fase sperimentale ha definito una serie di schede di autovalutazione che compilate dai proprietari o dai fruitori degli immobili consentirebbero in breve di costituire un dettagliato archivio dei problemi statici del costruito garantendo la predisposizione di programmi d’intervento mirati ed efficaci.