Consulenza e Formazione Sicurezza, Medicina Del Lavoro, Sistemi Di Gestione, Qualità, Privacy, Ambiente e Modelli Organizzativi

Agenda 21: la bandiera blu 2004 per un turismo sostenibile

Tratto dalla rivista “Ambiente Marzo 2005”

Premessa

La gestione del turismo si pone come una sfida per gli amministratori locali per garantire che le destinazioni turistiche siano gestite in modo sostenibile.
In passato si è verificato un rapido sviluppo dei centri balneari, determinato dalle forze di mercato e da una mancanza di programmazione per la sostenibilità.
Oggi per trovare il giusto equilibrio si possono applicare una serie di processi di gestione delle destinazioni tra cui:
la gestione integrata dell’aria costiera (ICZM);
le applicazioni delle valutazioni strategiche ambientali (VAS);
le applicazioni delle valutazioni di impatto ambientale.

Dalle indagini effettuate, si evince che il “turista” ha come principale priorità la scelta della località turistica, ma presta sempre maggiore attenzione alla qualità ambientale delle imprese di ricezione; questo rappresenta un contributo al miglioramento della qualità ambientale di tutta la località.
I principali strumenti di qualità ambientale del turismo sono:
Bandiera Blu Europea (Blu Flag per le spiagge e i porti turistici);
iniziative di sviluppo sostenibile  per amministrazioni locali (Emas, certificazione Iso 14001);
Agenda 21 locale;
etichette ecologiche di prodotto/ servizio (Ecolabel,EPD-ISO 14040).

LA BANDIERA BLU (Blu Flag)

Bandiera Blu delle spiagge” è un riconoscimento che la FEE – Foundation for Environmental Education- conferisce ogni anno alle migliori località balneari che sanno coniugare lo sviluppo turistico, la qualità dei servizi e la tutela dell’ambiente premiando gli sforzi dell’Amministrazioni comunale che maggiormente si sono impegnate a migliorare ed a preservare il territorio, attraverso la promozione di un turismo sostenibile, compatibile e strettamente legato all’ambiente.

La Bandiera Blu rappresenta una sorta di certificazione internazionale della capacità di gestione ambientale delle amministrazioni comunali e lo stimolo per i comuni ad affrontare e mitigare l’impatto che potrebbe essere generato dal turismo in modo che venga mantenuto sempre alto il livello di qualità ambientale.

In Italia viene assegnata dalla sezione italiana della FEE a partire da un’autocandidatura del comune che invia un proprio questionario per sottoporre il suo operato in materia di gestione ambientale alla valutazione di un a una commissione ad Hoc.

Hanno partecipato ai lavori di commissione giudicante, offendo il loro supporto tecnico, il Ministro dell’Ambiente, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, l’ENEA e l’APAT, il Consorzio obbligatorio delle batterie usate (CoBat), il Consorzio degli Oli usati (COOU), la FIBA, federazione italiana balneare della Confesercenti, il SIB, sindacato balneare della Confcommercio, e l’Assonat, l’associazione nazionale degli approdi turistici.

Sono stati quindi presi in considerazione dalla commissione i questionari inviati dai comuni che raccolgono informazioni dettagliate su i dati sulle acque di balneazione, l’esistenza ed il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, il regolare smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alle raccolte differenziate e relativo riciclaggio, le iniziative ambientali promosse dalle amministrazioni, la cura dell’arredo urbano e delle spiagge ed infine il sostegno a programmi di educazione ambientale diretti alle scuole ed ai cittadini attinenti problematiche ambientali.

Le procedure di assegnazione della Bandiera Blu hanno seguito l’iter imposto dalla normativa internazionale sulla Gestione della Qualità secondo la norma UNI EN9001-2001

Si evidenzia come il primato per il numero di comuni che hanno ottenuto la Bandiera Blu nel 2004 spetti all’Abruzzo con 11 bandiere seguito da Liguria, Marche e Toscana con 10 bandiere.

La Lombardia ed il Piemonte hanno due località lacustri premiate.

Anche in questa edizione si riscontra una scarsa partecipazione in relazione all’estensione delle coste e del numero di comuni, delle amministrazioni di regioni meridionali e questo fa comprendere come nonostante l’ampia diffusione dell’iniziativa resta ancor molto da fare per sensibilizzare le amministrazioni locali al turismo sostenibile.