Lavori rischiosi: dai piloti agli autisti arriva il test obbligatorio antidroga
Obbligatorio essere puliti dalla droga per tutti coloro che svolgo mansioni tali da poter mettere a rischio l’incolumità e la salute altrui.
A prevedere test antidroga obbligatori per i conducenti di autobus, taxi, treni e veicoli a noleggio, piloti e controllori di volo, personale navigante e trasportatori in genere – ma anche per chi maneggia gas tossici, fabbrica fuochi d’artificio o si occupa di esplosivi – è uno schema d’intesa Governo-Regioni.
Il provvedimento traduce nella pratica l’indirizzo espresso dal ministro della Salute, Livia Turco, all’indomani dell’incidente di inizio maggio in cui hanno perso la vita due scolari per il ribaltamento di un autobus il cui conducente era risultato positivo all’uso di cannabis.
Lo schema di intesa dispone infatti che il datore di lavoro prima di adibire il dipendente alle mansioni elencate debba richiedere l’intervento del medico competente per l’esecuzione della visita e degli accertamenti necessari a verificare l’assunzione anche occasionale di stupefacenti.
Il test dovrà essere ripetuto con cadenza almeno annuale: in caso di esito positivo il lavoratore dovrà essere giudicato temporaneamente inidoneo al servizio, essere sospeso dall’attività a rischio per essere affidato al Sert (servizio per le tossicodipendenze) della Asl competente del territorio dove ha sede l’attività produttiva o in cui risiede il lavoratore.
Il procedimento – prevede lo schema – non comporta la risoluzione automatica del rapporto di lavoro, ma il lavoratore dovrà essere adibito a mansioni diverse e avviato a un percorso di recupero anche in vista di un eventuale ripristino nella funzione precedentemente svolta.
Gli accertamenti dovranno comunque essere previsti per tutti i lavoratori coinvolti in un infortunio sul lavoro con prognosi iniziale superiore a 20 giorni e comunque ogni qualvolta il medico competente lo ritenga motivatamente necessario: i relativi oneri saranno a carico del datore di lavoro. Il documento fissa anche con precisione tempistica e modalità dei controlli: data e luogo della visita dovranno essere comunicati al lavoratore con almeno tre giorni d’anticipo.
Se il test è positivo il lavoratore può chiedere che venga ripetuto entro dieci giorni dal primo accertamento: il lavoratore che evita di sottoporsi all’esame senza giustificati motivi dovrà comunque essere sospeso dalle mansioni a rischio.
Le procedure indirizzate a verificare il consumo di droga saranno individuate con un accordo ad hoc in conferenza Stato-Regioni entro 90 giorni dall’entrata in vigore dell’intesa, che riceverà il definitivo via libera in una delle prossime sedute prima di agosto della Conferenza.
Norme su misura sono previste, infine, per il personale marittimo, che sarà sorteggiato in base all’elenco dei periodi di permanenza a terra segnalati, e per i corpi speciali (forze armate, polizia, vigili del fuoco) le cui amministrazioni potranno prevedere accertamenti specifici in relazione allo specifico settore d’impiego.
Lo schema d’intesa sul test antidroga
Categorie interessate
I test antidroga sono obbligatori per i lavori pericolosi che prevedono l’impiego di gas tossici o la fabbricazione e l’uso di fuochi d’artificio; per tutte le mansioni relative alle attività di trasporto, compreso il controllo di queste (conduzione di veicoli stradali, treni, navi, metropolitane, assistenza al volo, guida di macchine di movimentazione terra e merci eccetera); per gli addetti e i responsabili della produzione, confezionamento, detenzione, trasporto e vendita di esplosivi. Per il personale dei corpi speciali, Forze armate e di polizia e Vigili del fuoco, i controlli sono svolti dai rispettivi servizi sanitari secondo le disposizioni vigenti
Modalità dell’accertamento
I controlli sono effettuati mediante visita medica ed esami tossicologici di laboratorio. Il medico competente, entro 30 giorni dalla richiesta, comunica al lavoratore la data e il luogo delle visita almeno tre giorni prima
Tipi di controllo
Per i lavoratori impiegati in mansioni che comportano rischi per la sicurezza sono previsti accertamenti preventivi almeno una volta l’anno. Il controllo scatta inoltre per tutti i lavoratori coinvolti in un infortunio sul lavoro che comporta una prognosi superiore ai 20 giorni e, comunque, in tutti i casi in cui il medico competente lo ritiene motivatamente necessario
Il ruolo del Sert
Se risultato positivo ai test, il lavoratore viene inviato al Sert (servizio per le tossicodipendenze) che svolge ulteriori accertamenti: se il lavoratore è riconosciuto tossicodipendente, inizia un percorso di recupero, viene adibito a mansioni diverse e non perde il posto di lavoro. Il giudizio di temporanea inidoneità alla mansione potrà essere modificato positivamente se il Sert esclude la condizione di tossicodipendenza o attesta il positivo recupero. In questo caso (di fronte a rischi di assunzione sporadica) il medico competente deve provvedere a controlli ripetuti sul lavoratore
Rifiuto del test
Se il lavoratore rifiuta la verifica dell’assenza di tossicodipendenza, viene disposto, entro dieci giorni, un nuovo accertamento: se rifiuta anche questo, il lavoratore viene sospeso dalle mansioni “pericolose” e adibito ad altre, fino a che non venga accertata l’assenza di tossicodipendenza