Quando aggiornare la formazione dei lavoratori
- Ogni quanto va fatto l’aggiornamento dei lavoratori
- Ma l’aggiornamento è previsto per i lavoratori di tutte le imprese?
- In che cosa consiste l’aggiornamento
- Quando devono effettuare l’aggiornamento le altre figure aziendali
- Conclusioni
La legge nazionale prevede che i lavoratori frequentino dei corsi di aggiornamento in modo tale da migliorare la propria formazione specifica e, soprattutto, tenerla in linea con le novità legislative che si susseguono.
Considerando, poi, la frequenza con cui vengono aggiornate le leggi in Italia, soprattutto quelle relative al mondo delle imprese, appare evidente quanto questo aspetto sia particolarmente importante e non trascurabile.
Ogni quanto va fatto l’aggiornamento dei lavoratori
Partiamo dalla categoria generale di lavoratori nelle aziende.
Per rispondere a questa domanda, facciamo riferimento all’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 (entrato in vigore il 26 gennaio dell’anno seguente).
Tale accordo è stato sottoscritto tra Stato, enti regionali e province autonome di Trento e Bolzano, e al capitolo nove riporta che “con riferimento ai lavoratori, è previsto un aggiornamento quinquennale, di durata minima di 6 ore, per tutti e tre i livelli di rischio sopra individuati”.
Da ciò si deduce che, in linea generale, l’aggiornamento dei lavoratori va effettuato ogni cinque anni. Tuttavia, oltre a quanto emerge dagli accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni, è necessario fare ulteriori considerazioni al riguardo.
Prima di tutto, uno dei requisiti indispensabili è che sia stata fatta una formazione adeguata in azienda e che ciò sia avvenuto a seguito dell’Accordo sopracitato. Inoltre, quando nell’ambiente di lavoro si verifica una nuova situazione, come l’introduzione di nuove tecnologie e/o attrezzature, o come le modifiche nelle mansioni degli operatori, non è possibile formarsi attraverso un semplice aggiornamento: in questi casi è richiesto espressamente un percorso formativo per i dipendenti aziendali.
Un altro passaggio importante è rappresentato dall’art. 37, comma 6, del Decreto Legislativo 81/08, il quale afferma che “la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.”
L’effettivo aggiornamento è soggetto a controlli da parte degli organi di vigilanza.
Ma l’aggiornamento è previsto per i lavoratori di tutte le imprese?
Dalle normative di riferimento si deduce che, di fatto, l’aggiornamento è espressamente obbligatorio tutti i lavoratori. Per quanto concerne l‘aggiornamento del RLS, per le imprese con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 50 dipendenti, è obbligatorio effettuare per gli stessi un aggiornamento di durata non inferiore a quattro ore, che diventano otto nel caso di aziende con più di 50 lavoratori.
In relazione alle aziende con meno di 15 lavoratori, invece, va detto che l’aggiornamento va effettuato in presenza di “evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi”. È chiaro che, oltre a un discorso legato agli obblighi di legge, effettuare degli aggiornamenti rappresenta anche un impegno sociale verso chi, in misura diversa, è soggetto a dei rischi sul lavoro.
In che cosa consiste l’aggiornamento
Va precisato, anche se dovrebbe essere chiaro, che durante le ore di aggiornamento non devono essere trattate tematiche già oggetto di sviluppo durante i corsi base di formazione. Lo scopo dell’aggiornamento dovrà essere quello di informare i partecipanti su nuove disposizioni di legge, sull’evoluzione e sulle innovazioni dei settori nei quali operano.
Per un corso di aggiornamento destinato ai lavoratori possiamo ipotizzare uno schema di argomenti di questo tipo:
- Aggiornamenti in materia giuridica
- Approfondimenti di natura tecnica sui rischi a cui sono esposti i lavoratori
- Informazioni sull’organizzazione e sulla gestione della sicurezza nell’impresa
- Le misure di prevenzione dei possibili rischi
Quando devono effettuare l’aggiornamento le altre figure aziendali
Anche nel caso dei preposti è previsto, tra gli obblighi da rispettare, un aggiornamento ogni cinque anni (con durata non inferiore a 6 ore); esso verterà sulle proprie mansioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Stesso discorso va fatto per i dirigenti aziendali: l’iscrizione ai corsi di aggiornamento tenuti da docenti esperti permetterà a chi ha la direzione dell’impresa di stare al passo con le ultime novità in materia di salute e servizi di sicurezza.
Passiamo ora, invece, al responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Egli, dopo aver seguito un corso di formazione base suddiviso in moduli, dovrà effettuare l’aggiornamento per datori di lavoro con frequenza quinquennale. Le condizioni e la durata dello stesso dipendono dal livello di rischio presente nell’azienda in cui opera, stabilito in funzione del settore ATECO al quale appartiene. In particolare:
- Corso RSPP Rischio basso: durata pari a 6 ore;
- Corso RSPP Rischio medio: durata pari a 10 ore;
- Corso RSPP Rischio alto: durata pari a 14 ore.
Tra i soggetti da considerare nella valutazione delle scadenze per l’aggiornamento non può mancare il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Anche l’RLS, preposto alla prevenzione della sicurezza in azienda, ha l’obbligo di svolgere un aggiornamento, e la relativa durata dipende dal numero di dipendenti nell’impresa: fino a un massimo di 50, l’aggiornamento avrà durata minima di 4 ore; se superiore a 50, l’aggiornamento durerà 8 ore.
I contenuti del percorso di aggiornamento sono principalmente approfondimenti sulla sicurezza dei lavoratori, per esempio sulle norme antincendio e sulle misure per prevenire gli infortuni sul lavoro.
L’aggiornamento delle varie figure aziendali può svolgersi presso la sede aziendale, quella dell’ente formatore o in modalità e-learning.
Conclusioni
Nonostante l’aggiornamento del personale rivesta un’importanza strategica per ogni impresa e sia previsto da più di una norma di legge, non tutte le aziende sono sufficientemente informate al riguardo.
Per tale ragione è spesso utile affidarsi a una consulenza professionale, in modo da avere un quadro migliore sui diritti dei lavoratori in merito a questo tema, sui criteri di ciascun progetto di aggiornamento, sui documenti da redigere, su come è meglio organizzare il calendario dei corsi, e così via.
La collaborazione con esperti in materia di formazione e aggiornamento dei lavoratori garantirà alle imprese che ne fanno richiesta una migliore amministrazione degli obblighi previsti per legge.