Sindrome da tunnel carpale
Negli ultimi anni, sono notevolmente aumentati nei luoghi di lavoro i casi di lesioni da movimenti ripetitivi, chiamate anche “Disturbi da trauma cumulativo”. Di tutti questi disturbi la sindrome da tunnel carpale è la più frequente, soprattutto nel sistema manifatturiero. Questa sindrome, infatti, si sviluppa a causa dell’uso ripetitivo di piccoli attrezzi manuali.
Che cos’è la sindrome da tunnel carpale?
Il tunnel carpale è formato dalle otto ossa del polso, che formano una struttura a forma di tunnel al cui interno passano i tendini, che controllano i movimenti delle dita, e il nervo mediano. Il piegamento e l’estensione ripetitiva del polso può portare un ispessimento della membrana protettiva che avvolge ogni tendine che, a sua volta, causa un aumento della pressione sul nervo mediano provocando la sindrome da tunnel carpale.
Quali sono i sintomi?
I primi sintomi sono un fastidioso formicolio a una od entrambe le mani e una sensazione di pesantezza e gonfiore alle dita. Con l’evolversi della sindrome diminuisce la capacità di stringere oggetti e la sensazione di forza nelle dita che impedisce lo svolgimento di compiti semplici quali allacciarsi le scarpe o raccogliere piccoli oggetti.
Prevenzione
Per prevenire la sindrome si devono trovare dei modi per evitare posizioni del polso pericolose, movimenti ripetitivi delle mani e ridurre le vibrazioni degli utensili manuali. A questo scopo è utile seguire due strategie parallele: da un lato, si possono riprogettare gli utensili in modo da permettere una posizione più naturale del polso, dall’altro si consiglia di aumentare le pause durante il lavoro e di far avvicendare i lavoratori ai diversi compiti.
La frequenza e gravità della sindrome possono, inoltre essere minimizzate attraverso corsi di formazione, che aumentano la consapevolezza dei sintomi e dei metodi di prevenzione nei lavoratori.
Trattamento
Per il trattamento della sindrome si utilizzano farmaci antinfiammatorii e può risultare utile steccare la mano. Nei casi più gravi si rende necessario un intervento chirurgico che diminuisca la pressione sul nervo mediano.